MESSINA. Al momento nessun ufficio postale della città di Messina rientra in un piano di totale riorganizzazione da parte di Poste Italiane. È questa la rassicurazione che filtra da parte di fonti interne all’azienda in risposta alle insistenti voci di chiusura degli uffici di Messina 1, Messina 16, Pace, Santo Stefano di Briga e Mili San Marco.

Questi uffici sarebbero stati al centro di una rimodulazione indetta da parte di Poste Italiane per razionalizzare le proprie sedi nei comuni con popolazione superiore ai 100 mila abitanti, una beffa per gli abitanti di quelle zone, alcune delle quali periferiche, che avrebbero dovuto fare i conti con ulteriori disagi dettati già da una situazione drammatica nel comparto del recapito.

Lo scorso ottobre Franco De Domenico, deputato del Partito Democratico all’Ars, si era detto contrariato per questa scelta da parte dell’azienda. Una presa di posizione cui ha fatto eco anche Alessio Villarosa, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze del M5S, che aveva chiesto certezze sulla presenza di poste sul territorio messinese.

“Nel 2019 non è prevista alcuna chiusura su Messina e al momento nessuna manovra di ridimensionamento o riorganizzazione è stata annunciata”, fanno sapere fonti interne a Poste. L’iter da seguire in questi così è lungo e complesso e prevede, in primo luogo, anche le disdette dei contratti di locazione con i proprietari degli immobili; uno dei passaggi non ancora compiuti da Poste Italiane.

Sembrerebbero essere stati i sindacati ad aver manifestato una agitazione (che quindi attualmente appare immotivata) per far sì che vi fosse una levata di scudi anche da parte dei dipendenti. “Vi è una impossibilità di chiusura di quei plessi per motivi anche strategici”, hanno concluso da Poste Italiane.

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