MESSINA. Autovelox, eye scout, posti di blocco, ausiliari del traffico, pattuglie: non se ne vedranno molte in giro, e gli effetti sulla vivibilità non saranno rilevanti, ma di multe la Polizia municipale ne eleva un bel po’ ogni annoChe fine fanno i soldi degli automobilisti indisciplinati?

Di certo non cambiano la vita degli “utenti deboli”: per interventi a favore della sicurezza stradale di ciclisti, pedoni, bambini, anziani e portatori di handicap, e per interventi a favore della  mobilità ciclistica, il Comune di Messina spende solo lo 0,10% del totale dei proventi finanziari delle multe. Perchè? Cattiveria, scarsa attenzione, scelte? Non esattamente.

A stabilire come ripartire i soldi che arrivano dalle multe è il Codice della strada, in maniera “salomonica”: quelle accertate da funzionari, ufficiali ed agenti dello Stato restano allo Stato, e così quelle elevate dagli altri enti. I soldi che arrivano dai verbali elevati dai vigili urbani vanno quindi nelle casse del comune di Messina per il 50%. Poi c’è l’altra metà, che resta proprio alla Municipale, ed è divisa in tre ripartizioni, sulla quale si effettuano le scelte.

Il 12,5% del totale delle multe (più correttamente, il 25% della quota del 50%) è destinato per esempio a  sostituzione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione della segnaletica delle strade comunali.

Un altro 12,5% va al “potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale”, tra acquisto e noleggio di automezzi ed attrezzature (una percentuale molto maggiore va al noleggio).

La terza ripartizione impiega il 25% del totale dei proventi delle multe (quindi il 50% della quota del 50%) ed è destinata alla grossa categoria del “miglioramento della sicurezza stradale“, divisa in parecchie sottocategorie. Come si migliora la sicurezza stradale? Non con  la manutenzione delle strade comunali, per esempio, a cui va solo l’1% del totale degli introiti delle multe, mentre per la sistemazione dei manti stradali c’è solo poco di più, l’1,25%. C’è però, compreso stranamente tra le azioni di miglioramento della sicurezza, un 6% che va invece per “assistenza e previdenza del personale della polizia municipale”, mentre per “installazione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione delle barriere” c’è a disposizione solo lo 0,10% dei fondi provenienti dalle multe.

Allo stesso modo, il 9,50% del totale dei proventi è speso per progetti di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e stradale da realizzarsi attraverso l’impiego degli ausiliari del traffico, mentre per i “servizi notturni inerenti la guida sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti” c’è solo un 6%.

Pochissima attenzione verso i ciclisti: solo lo 0,05% va in interventi a favore della mobilità ciclistica, e la stessa minima quota è prevista per gli interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli: bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti. E 0,05% anche per la redazione di piani del traffico. In totale, per le tre voci è destinato un misero 0,15%.

Fin qui nulla di nuovo rispetto allo scorso anno, la proposta di delibera dell’assessore Dafne Musolino è una copia carbone rispetto a quella del 2018. Per il triennio 2020-2022, però, c’è una novità. I soli proventi derivati dagli autovelox, sia in strade comunali che in quelle extracomunali (quando la competenza sia del Comune), e persino nei casi in cui il rilevatore non sia la polizia municipale, saranno destinati per metà a manutenzione e e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali (segnaletiche, barriere e impianti), e per l’altra metà a potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni, comprese le spese per il personale. Per le strade extracomunali, non di competenza comunale, il 50% del ricavato dagli autovelox andrà agli enti proprietari.

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Calogero
Calogero
19 Novembre 2019 16:03

Questo per quanto riguarda il Corpo dei Vigili Urbani del Comune di Messina. Ma della Polizia Metropolitana della Città Metropolitana di Messina (Ex Provincia) nessuno sa dirci nulla. Anche loro elevano multe le cui destinazione non è dato sapere.