MESSINA. Dura risposta da parte del professore Dino Bramanti, Direttore Scientifico dell’Irccs “Bonino Pulejo”, al deputato dell’Ars Claudio Fava in merito ad una presunta incompatibilità di ruoli ipotizzata dall’onorevole e giunta fino all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

“Pur essendo la sua richiesta rivolta all’Assessorato della Salute, considero doveroso dare ai cittadini ogni utile informazione sull’interesse che l’on. Fava ha rivolto alla mia persona. Sul perché di questa interrogazione e perché proprio in questo momento bisogna chiedere a lui. Ritengo che il mio operato sia ben lungi dalla sua sfera di competenza (mi riferisco ai criminali mafiosi ovviamente) non solo perché nel mio lungo corso di lavoro pubblico non ho mai riportato alcuna condanna ma anche perché ritengo di aver operato nell’interesse dei cittadini e soprattutto dei più bisognosi in termini di salute, di scala sociale e di lavoratori”, spiega il professore Bramanti.

“I dubbi posti riguardano la prosecuzione dell’incarico di Direttore Scientifico dell’IRCCS a seguito della quiescenza universitaria dal primo ottobre 2019 e la compatibilità/conferibilità/eleggibilità (e perché no di presentabilità) nella qualità di consigliere comunale nonché l’opportunità a ricoprire questi ruoli. A tutti i quesiti giuridico-amministrativi rispondono le norme vigenti. Senza alcun dubbio il Ministero della Salute ha tagliato corto affermando che “non sussistono profili ostativi alla proseguibilità dell’incarico del Prof. Bramanti di Direttore Scientifico fino alla scadenza contrattuale del 2021””, ha proseguito il Direttore Scientifico dell’Irccs.

Sulla presunta incompatibilità paventata da Fava, Bramanti aggiunge che “la giurisprudenza si è più volte espressa evidenziando che tali norme si applicano solo ed esclusivamente al Direttore Generale, Sanitario o Amministrativo delle Aziende Sanitarie e non al Direttore Scientifico, chiarendo ogni possibile dubbio interpretativo sul secondo punto. Quanto poi all’inopportunità, questo aspetto non è governato da leggi o interpretazioni amministrative e si riferisce ad una semplice considerazione, se sul piano pratico sia opportuno, o meno, svolgere queste attività laddove la legge, come già visto, le rende possibili e assolutamente compatibili”.

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