MESSINA. Dopo la richiesta allarmata di Legambiente,che aveva espresso preoccupazione per le modalità di potatura “non selettiva” e la capitozzatura degli alberi, chiedendo al Comune un accesso agli atti e l’ottemperanza di quanto disposto lo scorso marzo dalla Soprintedenza, che aveva intimato lo stop immediato nelle aree vincolate, rivolgendosi pure alla Procura, arriva la risposta dell’amministrazione sul tema,

Secondo l’assessore con delega all’Arredo Urbano Massimiliano Minutoli, “il comunicato stampa del Circolo Legambiente Messina contiene imprecisioni e notizie inesatte, rappresentando una realtà distorta e diffondendo allarmismo nella cittadinanza. La cosa che fa riflettere è che questo circolo di Legambiente Messina fa riferimento all’ex assessore Daniele Ialaqua, come da lui stesso dichiarato in una biografia. E’ da chiarire una volta per tutte che il Comune di Messina ha avviato la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio arboreo cittadino, anche mediante la sostituzione degli alberi riconosciuti a rischio schianto e a seguito di analisi visive e strumentali delle ceppaie lasciate lungo le strade e di abbattimenti degli alberi eseguiti dalla precedente Amministrazione, mai sostituite. La scelta di sostituire gli alberi abbattuti con stessa specie, specie autoctona o ampiamente naturalizzata rientra nell’attività di “Taglio Libero” così per come riportato nell’allegato A del DPR n. 31/2017 al n. A14. Per quanto sopra, quindi, non sono nemmeno necessarie autorizzazioni ai fini del Piano Paesaggistico. Relativamente alle alberate insistenti lungo la via T. Cannizzaro e nelle piazze o larghi citati nel comunicato del Circolo di Legambiente Messina, si rappresenta che l’intervento si è reso necessario in considerazione dei pericoli creati e attribuibili all’abbandono, nonché alle errate potature eseguite negli anni, così come evidenziato nelle relazioni tecniche redatte dagli agronomi incaricati. Attualmente gli alberi hanno ripreso appieno la vegetazione e, a breve, verranno ricondotti nell’originaria forma di allevamento mediante sagomatura delle chiome con il risultato di alleviare o gravi ed evidenti disagi che pativano gli abitanti della zona. Questo eliminerà la possibilità che si ripetano i numerosi schianti di grandi branche che hanno messo in pericolo l’incolumità delle persone”.

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