MESSINA. Il parlamentare nazionale Carmelo Lo Monte, leghista siciliano della prima ora, da quando la Lega è passata sotto la leadership di Matteo Salvini, abbandona le insegne del Carroccio e si accasa col gruppo Misto. L’annuncio ieri, all’atto del voto di fiducia alla Camera al nuovo governo “Conte-bis”.

Si tratta dell’ennesimo cambio di casacca per il sessantatreenne politico di Graniti, alla sua terza legislatura a Montecitorio, ma che ha iniziato la sua carriera alla Regione, da deputato, poi assessore (tre volte, due col centrosinistra, una col centrodestra) e anche vicepresidente della Regione per poi approdare alla Camera. Il tutto cambiando un numero sterminato di partiti, da destra a sinistra e viceversa:  Democrazia Cristiana, PPI, Democrazia Europea, Udc, Mpa, Centro Democratico, Partito Socialista Italiano, per poi finire con la Lega con Matteo Salvini. Nell’ultima legislatura è stato tra i più assenti (non ha partecipato al 65,63% delle votazioni) e non si è particolarmente distinto per attività d’aula (nessun disegno di legge, e poco altro). Nessun disegno di legge da primo firmatario (ma parecchi da cofirmatario) anche durante il primo anno di legislatura .

Nonostante questo, col suo addio, la Lega perde un grosso “influencer”: “l’effetto Lo Monte” si è sentito particolarmente forte nelle ultime tornate elettorali, le politiche di marzo 2018 e le europee di maggio 2019: nelle prime, il suo paese, Graniti, ha premiato la Lega alle urne regalandogli il 37,25 per cento dei voti alla Lega Nord, cioè 320 su 886 votanti, prima ancora del M5s (vincitore assoluto a Messina della tornata elettorale del 2018), che ne aveva incassati solo 224. Ancora più clamoroso l’exploit un anno e qualche mese dopo, a fine maggio: un incredibile 44,97% diretto a Graniti, ma affermazioni ugualmente pesanti, oltre il 30%(e in qualche caso anche vicine al 40) nei comuni limitrofi, da Gaggi a Roccella Valdemone.

 

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