MESSINA. «Su 37 lidi (ma ancora qualcuno manca in elenco) solo 11 sono in regola con il pagamento della Tari. (Circa il 70% sono evasori). E bravi i nostri lidi: pretendono i servizi ma non pagano i tributi!». Parole del sindaco Cateno De Luca, che su Facebook denuncia il mancato pagamento della tassa rifiuti da parte di numerosi stabilimenti balneari. Tredici fra questi, secondo il sindaco, devono versare oltre 300mila euro di Tari evasa negli ultimi cinque anni e altrettanti quelli che non risultano presenti nella banca dati.

«Abbiano anche scoperto il trucchetto che alcuni adottano: chiudono l’attività non pagando i tributi e cedono a prestanomi la struttura che riapre con una nuova partita Iva continuando a non pagare per i prossimi cinque anni. Ma che furbi! Regolarizzate immediatamente la vostra posizione o non vi farò andare avanti nemmeno un giorno», scrive ancora.

Sulla vicenda è intervenuta oggi la Fiba Confesercenti: «Premesso che, come sempre sostenuto dalla nostra associazione, fa bene il Sindaco ad effettuare i controlli ed a stanare chi opera al di fuori della legge, ci preme precisare che alla base dei conteggi effettuati dall’Amministrazione, e da cui emergerebbero le presunte irregolarità, c’è un errore di fondo.

La tassa sui rifiuti che attiene alle attività balneari viene infatti calcolata tenendo conto non solo degli spazi effettivamente occupati dall’attività di ristorazione di pertinenza dei lidi, ma di tutto l’arenile. Questo fa sì che, aumentando la superficie presa in esame per il calcolo dell’imposta, aumenti a dismisura anche l’importo della tassa stessa.

Nel ribadire la piena fiducia nell’operato dell’Amministrazione, F.I.B.A Confesercenti  chiede un incontro urgente con il sindaco Cateno De Luca, con l’obiettivo di ridiscutere i termini della questione in oggetto, e per far sì che tutti paghino le tasse, ma paghino il giusto».

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