MESSINA. Fa discutere il “blitz” del sindaco De Luca contro un lavavetri nella villetta d’innanzi alla Prefettura, sulla scia delle polemiche post ordinanza “decoro”. Ad intervenire, in una nota, è il segretario provinciale di Articolo Uno Domenico Siracusano, che accusa il primo cittadino di fare “sceneggiate di distrazione di massa”.
«L’astioso siparietto messo in scena al cospetto di un lavavetri – commenta – è l’ennesimo gesto per spostare l’attenzione dai veri problemi della città.  Innanzitutto il primo cittadino prova a trasformare la pulizia di un’aiuola o di una piazza in un’azione eroica quando invece si tratta di inverventi che dovrebbero essere la normalità. Così non è perchè la città è sporca, ed è sotto gli occhi di tutti».
«In secondo luogo – prosegue – ci domandiamo se l’espressione “decoro urbano” non riguardi  i tanti villaggi abbandonati dal servizio di trasporto pubblico, il caos viario a Torre Faro, il triste mercatino improntato a Mortelle, lo stato vergognoso di Villa Dante e Villa Mazzini, solo per citare alcuni fatti e luoghi. Il Sindaco De Luca la smetta di di fare il forte con i deboli, lasci perdere i lavavetri che non sono loro la priorità di una città al collasso e pensi a governare Messina, se ne è capace».
Fra le reazioni, anche quella del consigliere comunale di LiberaMe Alessandro Russo, che si “autodenuncia” in un video («Sono un moralista da strapazzo») e invita il primo cittadino a concentrarsi sui veri problemi della città (i tir in primis) invece di prendersela con i lavavetri: «Se la città fa così schifo non è certo colpa loro». Non manca anche un “consiglio” di stile: «Non iniziare mai con “non sono un razzista ma…”. Non prelude nulla di buono».
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