MESSINA. “Le esternazioni dell’Assessore Trimarchi non possono essere considerate come una eclatante caduta di stile, ma esprimono un modo d’intendere la vita e la società ben preciso, dal quale ci si può solo dissociare, così come ha fatto lo stesso Sindaco. Chiedere scusa non è sufficiente”. Così interviene il consigliere comunale del Pd, Gaetano Gennaro, sulla vicenda che ha visto protagonista l’assessore Vincenzo Trimarchi, autore di un commento su Facebook “sgrammaticato, sessista e discriminatorio”, come lo descrive il consigliere, su Carola Rackete.

“Come diceva il compianto Andrea Camilleri, le parole pesano come pietre e bisogna sapere bene quali sono le conseguenze delle proprie affermazioni, soprattutto quando si riveste un ruolo pubblico. Un Assessore alla cultura e alla Pubblica istruzione non può esternare pensieri sessisti e discriminatori; il ruolo che ricopre gli impone un atteggiamento diverso”.

“Quanto successo è ancor più grave perché a scrivere quelle sgrammaticate parole è un educatore al quale vengono affidati i nostri figli. Comprendo l’estremo tentativo suo e di De Luca sindaco di mettere una toppa ad una situazione che, a mio avviso, non è recuperabile. Forse sarebbe stato meglio che l’Assessore fosse rimasto nel silenzio che l’ha caratterizzato in quest’anno di Amministrazione“.

“Trimarchi non è mai intervenuto nel dibattito pubblico cittadino nemmeno quando a tenere banco sono stati i temi inerenti le proprie deleghe. Non ha detto nulla quando si è parlato della condizione delle scuole messinesi, non si ricorda un’iniziativa culturale ispirata dal suo assessorato se non quella di voler rimuovere il pianoforte della galleria Vittorio Emanuele”.

“Altro che autosospensione, De Luca deve immediatamente rimuovere Trimarchi dall’incarico, non solo per le gravi affermazioni su Carola Rackete, ma anche perché il giudizio sul proprio operato da assessore non può che essere assolutamente negativo per le cose che (non) ha fatto”.

“Un assessorato con deleghe così importanti non può restare immobilizzato per tutto questo tempo e la comunità messinese ha certamente bisogno di una rappresentanza diversa da quella attuale”, conclude Gennaro.

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