MESSINA. “Leggere i commenti di Cambiamo Messina dal Basso circa le decisioni del Tar di Catania sulla raccolta differenziata cittadina, mi fa pensare a quei romanzi gialli in cui a tutti i costi bisogna dare la colpa a qualcuno, nella fattispecie al maggiordomo. Il problema è che io non sono il maggiordomo: sono il sindaco di una città che proprio loro hanno contribuito a demolire, sull’orlo del dissesto finanziario. Domando: ma avete compreso che il Tribunale ha per la gran parte dell’ordinanza espresso un parere conforme alle aspettative comunali? Parlano di condivisione e di ascolto quando sono i primi a rifiutare il dialogo, cercando in tutti i modi di fare ostruzionismo, anche a scapito di servizi essenziali e necessari per una città come Messina”. Così il primo cittadino Cateno De Luca risponde ai commenti di Cmdb.

“Dopo le macerie della gestione Accorinti, perché non ritornate a fare gli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia? Vergognatevi perché utilizzate il pretesto della raccolta differenziata per fomentare menzogne. Per quanto attiene alla costituzione in giudizio – continua il sindaco – la consigliera Antonella Russo evidentemente non si è accorta che sono stati proposti due ricorsi avverso l’ordinanza 122/2018 e che per resistere all’impugnativa il Comune, nel rigoroso rispetto del Principio della rotazione nell’affidamento degli incarichi, ha nominato due legali”.

“Di ciò si potrà avere facile riscontro consultando il sito istituzionale del comune dove sono state pubblicate le delibere di costituzione in giudizio con contestuale affidamento dell’incarico legale. In uno dei due ricorsi il Comune ha tuttavia incontrato la difficoltà dovuta alla dichiarazione di rinuncia all’incarico da parte dei professionisti nominati per ben due volte, per cui l’avvocato che si è poi effettivamente costituito in giudizio ha avuto poco tempo per studiare la causa, che ha comunque difeso con buon risultato”.

“Nel secondo ricorso, invece, per ragioni che dovranno essere spiegate, l’avvocato che era stato nominato non ha provveduto al deposito della memoria di costituzione, dando luogo alla dichiarazione di contumacia del Comune. Ovviamente tale condotta verrà approfondita nelle opportune sedi. Mi compiaccio comunque che, sebbene la difesa in giudizio sia stata ostacolata da tali contrattempi, l’ordinanza ha superato quasi immune il vaglio del Tar, confermando di essere un provvedimento equilibrato, legittimo e ragionevole“.

“Risulta evidente – conclude il primo cittadino – che la strumentalizzazione circa il mancato obiettivo del 65% di raccolta differenziata è una speculazione che condanniamo: resta un traguardo attivo. Basta aizzare la piazza e nella fattispecie i lavoratori, come chi ha in mano il panno rosso davanti al toro, per agitare il malcontento”.

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