MESSINA. Volano gli stracci fra De Luca e MessinAccomuna dopo l’incontro romano di stamani sul Palagiustizia satellite. Ad intervenire per primo subito dopo l’incontro era stato il primo cittadino, che aveva definito la vicenda una “vergogna”, attaccando duramente l’ex amministrazione Accorinti e riferendosi in particolare ai costi e ai tempi previsti. Dopo la replica di MessinAccomuna, affidata a una nota, arriva l’ulteriore controreplica del sindaco.

«Gli accorintiani – spiega – hanno preso in mano la calcolatrice, facendo i loro conti senza l’oste, per affermare che i 18 milioni per il progetto del Palagiustizia sono sufficienti. Oggi però, nel tavolo tecnico presso il Ministero della Giustizia al quale ho partecipato, l’Agenzia del Demanio – organo ben più qualificato di MessinaAccomuna – è stata chiara sulla vertenza. Invito dunque questi alchimisti da strapazzo di smetterla con i soliti riti esoterici perché, se dobbiamo dirla tutta, hanno arrecato un grave danno alla città firmando uno scellerato protocollo d’intesa che oggi, a detta dei soggetti che lo hanno sottoscritto, sarebbe stato irrealizzabile. Ricordo a scanso di equivoci – aggiunge il Sindaco peloritano – che la proposta del protocollo d’intesa prevedeva la realizzazione degli uffici giudiziari presso la Caserma Scagliosi, dove attualmente c’è l’ospedale militare, con conseguente suo spostamento presso un altro immobile della Marina militare, in prossimità degli ex molini Gazzi. Noi invece – conclude il Primo cittadino – nel luogo in cui abbiamo dato disponibilità per la realizzazione del nuovo Palagiustizia, ovvero l’attuale parcheggio di via la Farina, noto come ‘Fosso La Farina’, procederemo comunque con la progettazione che prevede la realizzazione della Cittadella dei servizi municipali. Di conseguenza saranno accorpati tutti gli uffici comunali e realizzati più livelli di parcheggio. Portiamo avanti un punto del nostro programma che prevede l’inclusione anche delle sedi delle società partecipate. Rispetto al cronoprogramma, abbiamo fatto una proposta utile e seria piuttosto che quella farlocca individuata con uno scriteriato protocollo d’intesa. Vogliamo dimostrare che dunque non siamo innamorati delle nostre idee: siamo disposti al confronto ma non prestiamo il fianco a strumentalizzazioni su rallentamenti di procedure che non appartengono a questa Amministrazione. Rispediamo al mittente il conto senza l’oste».

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