MESSINA. «Finalmente, dopo le nostre numerose sollecitazioni, è stata affrontata concretamente una questione lasciata in sospeso per troppo tempo e sulla quale è necessario adesso fare chiarezza per capire cosa sia stato fatto (o non fatto) dalla stipula del protocollo ad oggi e sui contenuti dello stesso accordo, cercando di trovare delle soluzioni nell’immediato. Entro il 30 settembre, data del prossimo incontro fra le parti, la situazione va risolta improrogabilmente. Nel frattempo verranno convocati i sottoscrittori del protocollo per prendere una decisione risolutiva».

Così la senatrice del M5s Grazia D’Angelo, di concerto con il capogruppo alla Camera Francesco D’Uva, commenta l’esito dell’incontro odierno al Ministero della Giustizia in merito al secondo Palagiustizia che ha scatenato lo scontro politico fra il sindaco Cateno De Luca e MessinAccomuna.

«Nel corso del tavolo tecnico – prosegue – sono emerse varie criticità, in parte già note, relative ai costi del progetto e soprattutto ai tempi, che rischiano di essere procrastinati a causa del mancato rispetto dei termini previsti dal cronoprogramma. Senza entrare nel merito dei “contenziosi” politici sulla vicenda, e nella ferma convinzione che nessuno intenda mettersi di traverso al progetto dell’ex Caserma Scagliosi, o abbia tentato di farlo, siamo certi che ci sia la volontà da parte di tutti di trovare una soluzione che permetta di superare le impasse economiche e burocratiche, intervenendo eventualmente con un ulteriore “addendum” per non rischiare di gettare alle ortiche una soluzione condivisa da tutte le parti in causa dopo trent’anni di immobilismo e progetti mai portati a termine. Intanto – conclude – stiamo valutando ulteriori soluzioni a breve termine per risolvere le problematiche più urgenti”.

A intervenire sulla vicenda, dopo la richiesta di Matilde Siracusano, che ha rilanciato la proposta del parcheggio “fosso” cara a De Luca, è stata anche l’onorevole Ella Bucalo.

«Stiamo, purtroppo, parlando di un iter che ha avuto inizio ben 30 anni fa, ma che le solite lungaggini burocratiche italiane, hanno rallentato o bloccato, quindi nulla è stato risolto – scrive in una nota – Ho notato che c’è poca chiarezza se è vero, per come è emerso, che ad oggi non è stato rispettato alcun cronoprogramma. E’ assurdo, ed ha ragione il sindaco De Luca, che per realizzare la soluzione prevista dal protocollo di intesa del 9 febbraio 2017 (ristrutturazioni di alcuni locali), servono circa 40 milioni di euro ed almeno dieci anni di tempo. Quindi, siamo all’anno zero e purtroppo non si vede luce in fondo al tunnel. Ma Messina non può più attendere, ha bisogno di risposte concrete, la struttura è d’importanza strategica. Il tavolo tecnico che si svolgerà nel mese di settembre, spero serva veramente dissipare tutti i dubbi e a fornirci soluzioni definitive».

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