MESSINA. “Ancora una volta il Sindaco De Luca con un messaggio video sulla sua pagina Facebook informa della “sua” verità sulla realizzazione del secondo Palazzo di Giustizia. Ovviamente non sappiamo cosa sia stato detto nel tavolo tenutosi oggi a Roma ma purtroppo non riusciamo a credere che quella comunicata da De Luca sia la verità anche perché somiglia troppo a ciò che lui vorrebbe fosse la verità. Però alcune cose le sappiamo e proviamo a dirle”. Così si legge in un comunicato del movimento “MessinAccomuna”.

“Il protocollo d’intesa firmato dalla precedente Amministrazione ha salvato le risorse pari a 17 mln di € e individuato una soluzione urbanisticamente corretta che utilizzava queste risorse. Su quest’ultimo  punto non sappiamo quali siano i conteggi fatti nella riunione ma sappiamo che nelle aree dell’Ospedale militare vi sono da ristrutturare circa 11.000 mq e utilizzando un costo unitario di 1.000 €/mq, prezzo che risulta confacente per l’attuale mercato italiano anche con una ristrutturazione pesante, si arriva ad un costo di 11. Mln di € per l’adeguamento di quella parte dell’Ospedale che è stata destinata al Palazzo di Giustizia”.

“Il recupero degli ex magazzini della Marina in via Bonino o la realizzazione di una nuova sede per il DMML (Dipartimento Medicina Militare del Lavoro) unico servizio ancora oggi attivo all’interno dell’Ospedale Militare andrà valutato con esattezza in funzione del programma funzionale redatto dalla Difesa ed allegato all’accordo firmato nel 2017 che prevedeva la realizzazione di una struttura di circa 4.000 mq. Anche in questo caso applicando i costi unitari desumibili dal mercato pari a 1000-1200 /mq, si ottiene un costo complessivo che dovrebbe aggirarsi tra i 4 e i 6 mln di €“.

“Quindi il costo totale delle opere previste dall’accordo è, utilizzando i correnti parametri del mercato edilizio italiano, di circa 15-17 mln di € esattamente la somma di cui dispone ancora oggi l’Amministrazione – si legge nella nota – È forse utile ricordare che mentre la soluzione ipotizzata nel protocollo è compatibile urbanisticamente con la destinazione a Palazzo di Giustizia, quella ipotizzata dal Sindaco nel fosso non lo è in base alle norme attuali (art. 15 LR. 71/78 e smi)”.

“In merito alla dichiarazione del Sindaco che afferma che tutti i sottoscrittori del protocollo sapevano che stavano firmando un documento “farlocco”  crediamo che oltre a postare sulla sua pagina Facebook questa affermazione, vista la gravità della stessa, dovrebbe agire in quanto pubblico ufficiale venuto a conoscenza di un reato grave commesso in pubblico da Magistrati, Dirigenti della Pubblica Amministrazione e Politici. Aspettiamo sue notizie in merito Sindaco”.

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