MESSINA. Sembra essere morto, prima ancora di essere nato, il sogno di una Messina “plastica free”. ll Tar concesso la sospensiva, nata da un ricorso dei produttori di stoviglie monouso, sulle ordinanze contro l’utilizzo della plastica monouso emanate dai comuni di Trapani e Santa Flavia (PA), tra i primi in Italia. Il Tribunale regionale ha sospeso le ordinanze che vietano l’utilizzo di piatti, posate, bicchieri e altri prodotti di plastica.

Che c’entra Messina? C’entra perchè a metà aprile, il sindaco Cateno De Luca aveva accolto una proposta del Movimento 5 stelle, ed aveva emanato un’ordinanza di ““Divieto di commercializzazione e distribuzione degli shoppers (buste per la spesa) in polietilene, e l’uso di contenitori, di stoviglie monouso e di qualunque altro materiale e/o manufatto non biodegradabile e compostabile”.

A inoltrare ricorso al Tar è stata la Federazione Gomma Plastica/Unionplast e due aziende, motivando l’atto con l’assenza di presupposti di necessità e urgenza e dal rischio di provocare inutilmente danni gravi alle imprese e ai loro occupati, e non escludendo di avviare lo stesso percorso nei confronti di altre amministrazioni che hanno adottato provvedimenti dello stesso tenore, tra le quali proprio Messina.

In Italia, stando al report del magazine online Ogha, aggiornato al 15 aprile, in tutta Italia meno di cinquanta città hanno adottato misure per l’eliminazione progressiva della plastica. In provincia di Messina è segnalata Taormina, la Sicilia ha il record nazionale: molte città tra le quali Palermo, Agrigento, Noto, Avola, San Cataldo, Ustica, Realmonte, San Vito lo Capo, Capaci e Troina hanno detto stop alla plastica.

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