MESSINA. È stata presentata stamani a Palazzo Zanca la mostra “Local crew hero mondo dei supereroi pop”, in presenza del sindaco Cateno De Luca, degli assessori Enzo Trimarchi e Giuseppe Scattareggia e dell’esperto comunale per l’arte contemporanea Alex Caminiti. L’evento – si legge in una nota diffusa dal Comune – è dedicato alla memoria di Silvia Fabbri, nota critica d’arte contemporanea scomparsa nel 2016, di formazione classicista e molto attenta verso la specificità della produzione artistica femminile nel dibattito contemporaneo.

«L’originalità e il tema di questa iniziativa conferma l’importanza per le istituzioni di trasmettere il proprio messaggio alla comunità, rafforzando il ruolo di cui siamo portatori. Ringraziamo Alex Caminiti per l’organizzazione e la cura dell’evento”, – hanno sottolineato l’assessore Trimarchi e il sindaco De Luca, che ha postato sui social l’immagine di un piccolo “Gig Cateno d’acciaio”.

L’esposizione, che sarà inaugurata domani, sabato 6, al Palacultura, sarà fruibile ai visitatori in orari di ufficio sino al 20 agosto, e comprende le opere degli artisti stranieri Felipe Cardena, spagnolo ma cubano d’adozione; l’ucraina Svitlana Grebenyuk; dalla Cina Ma Lin; dal Regno Unito Baxter; Andy Warhol per gli USA; e la sezione stranieri si chiude con Gimaka, artista senegalese.

L’Italia è presente con Omar Ronda, Alex Folla, Michele D’Avenia, Roberta Dallara, Anna Muzi, Sabrina Lo Piano, Massimo Di Prima, Gregorio Cesareo, Dimitri Salonia, Elisabetta Scarcella, Fabio D’Antoni, Badò, Giuseppe Pizzardi, Bruno Donzelli, Kino Mistral, Maurizio Gemelli e Giovanni Rigano.

«La mostra – spiega il Comune – propone una visione di rottura, idee che oltrepassano gli stereotipi e si confrontano con le tematiche contemporanee e con i canoni dell’arte classica, creando atmosfere surreali che invertono le regole dell’identità dei personaggi e si fondono in un connubio provocatorio. Sono messi a confronto stili eterogenei e diverse tecniche di artisti di varie nazionalità, immagini che stravolgono l’idea tradizionale dei fumetti e si trasfigurano in opere dissacranti stimolando riflessioni inattese».

 

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