MESSINA. “La nascita della ‘Patrimonio spa’ rappresenta l’ulteriore tassello del disegno dell’Amministrazione De Luca, atta a smantellare l’organizzazione politico-amministrativa del Comune, esternalizzando e/o privatizzando la gestione di beni e servizi e svuotando il Palazzo Comunale delle sue funzioni essenziali“. Così Cambiamo Messina dal basso commenta la giovane partecipata dell’amministrazione De Luca.

“Non è un caso che la nascita di questa nuova partecipata passi con il voto decisivo del centro-destra, visto che la riduzione degli spazi del ‘pubblico’ è un cavallo di battaglia storico della destra alla quale si iscrive di diritto l’amministrazione attuale”, sottolineano i membri del movimento.

“Non è solo, dunque, la nascita dell’ennesima società ‘in house’ che ci preoccupa, né ci colpisce più di tanto l’ennesimo cambio di opinione del sindaco, in questo caso sull’applicazione della legge Madia (obbligatoria e ‘letterale’  quando si tratta di liquidare Messinaservizi Bene comune dopo il fallimento di Messinambiente, ‘a convenienza’ quando si tratta di fare nascere nuove società che la Madia vieta), quanto il progressivo ‘ritiro’ da parte del Comune nella gestione diretta di beni e servizi comunali facendo massiccio ricorso all’iniziativa economica privata e/o a società ‘controllate’ dal comune ma al di fuori della macchina comunale”.

Non si tratta di una sburocratizzazione della gestione comunale, come viene presentata e sbandierata ai quattro venti, ma di un ritiro strumentale del Comune dalla gestione, trasferendo ad altri, ovvero al proprio ‘cerchio magico’ ed a privati, la titolarità dei ‘beni comuni’ (edifici, terreni, risorse naturali, cultura, ecc…) e di servizi essenziali per la comunità, rendendo sempre più difficile il controllo pubblico/popolare”, si legge sulla nota.

“Nominare direttamente presidenti, direttori generali, cda, collegi sindacali, consulenti, significa infatti liberarsi in un solo colpo dai lacci e lacciuoli non burocratici ma anche politico – amministrativi, liberarsi da controlli procedurali rigidi e dalla ‘vigilanza’ più immediata da parte di consiglieri e cittadini”.

“Dal bando per le aree verdi all’annunciato project financing dei cimiteri, dall’affidamento in gestione ai privati degli impianti sportivi alla minacciata privatizzazione di Messinaservizi Bene comune, dalla ‘valorizzazione’ che significa svendita del patrimonio comunale alle mire edilizie privatistiche delle aree di risanamento… Il disegno politico è sempre lo stesso e ci dispiace che alcuni consiglieri, votando il cosiddetto ‘Salva Messina’ non si siano accorti di tutto questo e soprattutto non si siano accorti che altro non era che un patto di governo di destra della città, ad uso e consumo di De Luca, che impoverisce sempre più il Comune, e quindi tutti i cittadini, facendo perdere alla comunità la titolarità di beni e servizi essenziali”, proseguono.

“In tutto questo deprimente orizzonte, riteniamo doveroso che l’Amministrazione spieghi alle cittadine e ai cittadini di Messina, specie chi li ha eletti, del motivo per cui il programma elettorale venga cambiato ogni settimana, se non ogni giorno. Il programma dell’attuale Giunta, quella stessa Giunta che doveva essere libera dai partiti e poi candida un assessore con Forza Italia alla Regione, prevedeva lo smantellamento di tutte le partecipate comunali, che invece sono state integrate con partecipate fino ad oggi totalmente inutili per la comunità“.

“Ricordiamo che il ‘patrimonio partecipate’ attuale è composto dalle esistenti (e vituperate in campagna elettorale): MessinaServizi Bene Comune, Amam, Atm, G.A.L. Peloritani – “Terre dei Miti e della Bellezza”, Il tirone Spa, Feluca spa (in liquidazione), Nettuno Spa. (in liquidazione), Polisportiva Città di Messina srl  (in liquidazione), S.R.R. Messina Area Metropolitana Società Consortile spa – (Igiene Urbana) e SO.GE.PAT srl (in liquidazione). Oltre alla nuova ‘Patrimonio Spa’, ricordiamo che durante questa sindacatura abbiamo assistito alla nascita di ‘A.ri.sme’ per lo sbaraccamento: a che punto siamo?”

“Ricordiamo inoltre – continua il comunicato di Cambiamo Messina dal basso – che abbiamo assistito anche alla nascita di ‘Messina Social City’: a che punto siamo? E quindi, ci chiediamo come ci si possa fidare di chi cambia ogni secondo idea? Come ci si possa fidare di chi non riesce nemmeno a mantenere i capisaldi del proprio programma? Ai posteri l’ardua sentenza, nel frattempo riteniamo che sia fondamentale contrastare con forza il disegno di destra dell’amministrazione De Luca, e per questo chiameremo a raccolta tutte le forze politiche e sociali cittadine che non vogliono rimanere a guardare allo ‘sbriciolamento’ dei beni e servizi pubblici essenziali: la città già sta cadendo a pezzi, non facciamola sprofondare ancora di più”.

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