MESSINA. Nuovo capitolo del botta e risposta fra MessinAccomuna e l’Amministrazione sul caso Largo Avignone, in seguito all’abbattimento della facciata settecentesca. Dopo la risposta di sindaco e vicesindaco, il laboratorio di partecipazione politica pone nuovi quesiti alla Giunta e attacca nuovamente De Luca: «Confermata la strategia del “sacco”».

«Prendiamo atto – si legge in una nota – che sulla vicenda di largo Avignone l’Amministrazione non risponde a precise domande, che esplicitiamo meglio. L’autorizzazione ha una durata limitata ed è scaduta dal novembre 2017: è stata nuovamente richiesta prima di avviare i lavori? In tal caso, l’Amministrazione quali misure ha messo in atto? Trattandosi di un edificio del 700 ha chiesto perché non è stato apposto un vincolo da parte della Soprintendenza? Ha convocato un tavolo (come fatto dalla precedente Amministrazione che ha così fermato la speculazione di Montalto) con i soggetti interessati per evitare che lo scempio si consumasse? Ha verificato che quanto dichiarato nei verbali redatti alla presenza dei VVUU nel 2018 abbia avuto seguito? È in corso un giudizio sull’iter amministrativo. L’Amministrazione ha chiesto alla ditta di aspettare il giudizio di merito del CGA? Si potrebbe continuare ma la domanda alla fine è una sola: ha fatto politica del territorio o ha aspettato in modo inerte che gli adempimenti burocratico-amministrativi svolgessero il loro corso?».

L’intervento si concentra poi sula politica urbanistica: «In merito alla Variante di Salvaguardia, non esiste alcuna confusione se non quella che tenta di creare l’assessore Mondello parlando di “doppio binario”. Signor Vicesindaco, conosce la differenza che c’è tra un disegno e un progetto? Il primo è un’idea, uno schizzo. Il secondo è un lavoro compiuto. La Variante è un progetto, le linee-guida del PRG un disegno. La Variante, se adottata dal Consiglio, pone vincoli immediati. Il PRG, che ancora deve essere sviluppato, li imporrà “a babbo morto”. Se uno vuole salvaguardare il territorio, adotta strumenti già pronti, recependoli nel nuovo PRG. Se uno vuol perdere tempo, declassa la Variante a mero “doppione”, la getta nel cestino e rinvia tutto quando sarà completato un PRG del quale non ha portato in discussione nemmeno le linee-guida. È quanto sta facendo l’Amministrazione in carica, assumendosi gravi responsabilità. Tra il resto, discutere la Variante la metterebbe al riparo dalla procedura d’infrazione minacciata dalla Regione nelle sue recenti note. E lo schema di massima del PRG, che recepisce integralmente la Variante? Ricordiamo che l’assessore Mondello ha detto di condividerlo e di apprezzare il lavoro fatto dal prof. Gasparrini. A più di un anno dalla sua presentazione, è stato discusso? Affrontato? Modificato? O anche questo fondamentale strumento è in attesa di qualcosa che non conosciamo?».

«Insomma – conclude il comunicato .- la risposta dell’Amministrazione conferma che la sua linea di politica urbanistica è quella di bloccare gli strumenti di salvaguardia del territorio e della città, perdere tempo e non opporsi alle speculazioni edilizie. E questa, evidentemente, è politica».

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