MESSINA. Lunedì giornata di chiusura, da martedì e mercoledì stop alla musica alle 2 del mattino, mentre dal giovedì alla domenica i locali potranno restare aperti fino alle 3. Sono le nuove regole che dovrebbero regolamentare la movida estiva sulla litoranea, che già da una decina di giorni ha iniziato ad animare tanti locali della riviera. È quanto emerso nel corso di una riunione a Palazzo Zanca fra i gestori dei locali e l’assessore alle Attività produttive Dafne Musolino, il presidente del V Quartiere Ivan Cutè e il comandante dei Vigili urbani. L’ultima parola spetterà comunque al sindaco Cateno De Luca, che dovrà siglare l’ordinanza sindacale, confermando o meno gli orari concordati. Si inizia così a mettere un primo punto fermo, piuttosto tardivo, nella regolamentazione di spettacoli, musica e aperture dei locali della riviera nord.

Alla riunione, convocata tramite un comunicato stampa, erano presenti solo cinque gestori. Ancora meno invece, appena tre, i locali che hanno presentato la domanda al vaglio della commissione di vigilanza comunale, primo iter per il rilascio della licenza di “pubblico spettacolo”, rilasciata dalla Questura, che comunque si rifà all’ordinanza sindacale. Una situazione che ha generato un piccolo paradosso: in pratica le serate danzanti sono già iniziate per chi non ha intrapreso il percorso di messa in regola (laddove richiesto) mentre i locali di chi lo ha fatto sono ancora chiusi (in tutte e tre le istanze i contenuti sono stati ritenuti carenti e si è ancora in attesa che i richiedenti integrino la documentazione presentata, ha spiegato in una nota l’assessore Musolino, che ha annunciato controlli serrati nei lidi cittadini).

Rispetto al 2018, in pratica, ci sarà più musica la sera, soprattutto il martedì, considerato da sempre giorno “franco” (gli abitanti chiedono “tregua” soprattutto nei primi giorni della settimana), ma meno il pomeriggio, col divieto di trasmetterne durante la settimana (fatta eccezione per la domenica).

«Per quanto attiene invece i locali per i quali non è necessario il parere dell’organo comunale di vigilanza – ha specificato ieri l’assessore –  che presentano una certificazione asseverata da un tecnico e che dichiara la possibilità di ospitare fino ad un massimo di 200 persone, preciso che saranno eseguiti controlli stringenti al fine di accertare la corrispondenza tra quanto dichiarato e lo stato dei luoghi. I controlli si rendono necessari per garantire a tutti i cittadini la sicurezza dei luoghi e prevenire incidenti da sovraffollamento o da assenza di dispositivi di sicurezza, che hanno causato nelle cronache recenti eventi tragici tristemente noti».

 

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