MESSINA. Man mano che si scava per i lavori, la via don Blasco riserva sorprese una dopo l’altra. Amare, perlopiù. La più clamorosa è l’ordigno da 250 kg, residuato bellico presumibilmente della seconda guerra mondiale sepolto e riportato alla luce  dagli scavi della via del mare. Ma sotto quella che sarà la “via del mare” c’è qualcosa in più. Cosa?

Non si sa. “Solo effettuando una precisa completa mappatura e classificazione dei rifiuti abbandonati, così come previsto dalle linee guida regionali, sarà possibile pianificare i successivi eventuali diversi interventi di rimozione per tipologie di rifiuti secondo destinazione: recupero, trattamento, o discarica”, ha spiegato il Rup Francesco Falcone in una relazione del dipartimento Ambiente e sanità.

Che qualche indizio su cosa si troverà involontariamente lo fornisce. “Considerato che le specifiche attività che sono previste dovranno essere svolte dal laboratorio certificato con prove accreditate specifiche su idrocarburi, metalli, Pcb (policlorobifenili) e amianto, il sottoscritto ha formulato richiesta di offerta tecnico-economica alla società “Ambiente e sicurezza”. All’impresa andrà l’affidamento del servizio relativo ad “attività di campionamento ed analisi e redazione di relazione specialistica del litorale di Maregrosso, tra la Via Don Blasco e la linea di costa”, recita la sua relazione.

“Come si procederà dipende da quello che troveremo – conferma Falcone – in base ai ritrovamenti decideremo come procedere con le bonifiche”, spiega il Rup

Cosa farà l’impresa? Per 28mila euro dovrà fornire “indicazioni sulla caratterizzazione analitica e la gestione dei rifiuti combusti presenti in alcune zone“, e mappare “l’area interessata dalla presenza di cemento-amianto tipo eternit frammentato e frammisto al suolo terreno“, per esempio.

La Regione Sicilia ha messo a disposizione centomila euro, che accrediterà a Palazzo Zanca dopo aver ricevuto planimetria delle aree demaniali marittime (non in concessione) oggetto di intervento, relazione tecnica dei lavori eseguiti, contenente la specifica delle tipologie e dei quantitativi di rifiuti rimossi e smaltiti, atti relativi alle procedure di affidamento del servizio, secondo la vigente normativa in materia di contratti, documentazione fotografica ante e post intervento e attestazione di regolare esecuzione dei lavori.

Proprio ieri, i Carabinieri hanno sequestrato un’area a Maregrosso, per i mancati interventi nella quale sono indagati l’ex sindaco Renato Accorinti, tre suoi ex assessori, tre dirigenti comunali, tre regionali e un imprenditore.

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments