MESSINA. Parcheggio d’interscambio alle “Torri Morandi” con navetta per fare la spola tra posteggi e mare (quattro minuti a piedi, camminando piano), biglietto da due euro e cinquanta per tutti i passeggeri valido anche come ticket per la navetta, sosta a pagamento dalle 9 di mattina alle 9 di sera nelle vie Lanterna, Fortino, Biasini e per cento metri della via Senatore Arena, fino all’intersezione con via Lanterna (anche questo a 2,50 euro, ma ogni ora). Il provvedimento inizierà il 22 giugno, e rimarrà in vigore fino al primo giorno di settembre.

Torna tutto come dovrebbe essere, a Faro, con l’istituzione, come gli anni scorsi, a partire dal 2015, della “mini Ztl” che ha portato un po’ d’ordine nell’infernale bolgia di auto senza controllo di qualche anno fa a Capo Peloro. L’unica differenza? Quei cinquanta centesimi in più di biglietto, che fino all’anno scorso era di due euro. Per i residenti, ovviamente, la sosta sarà gratuita. Sarà però distribuito un solo pass per nucleo familiare, indipendentemente dal numero di auto possedute.

Si risolve quindi in bellezza il piccolo “caso” innescato dalla mancata apertura del parcheggio alle torri Morandi del primo maggio, con conseguente paralisi del piccolo borgo, e l’incertezza fino a qualche giorno fa dell’effettiva apertura per l’estate. Il villaggio di Faro, dal suo canto, chiede più che delle soluzioni tampone estive. Qualche mese fa, infatti, il comitato Messina nord aveva presentato un piano di pedonalizzazione in due fasi, una estiva ed una invernale (qui per i dettagli), discusso in commissione Viabilità al Comune, ma che non ha incontrato i favori della sesta circoscrizione.

 

Non è la prima volta che si discute di pedonalizzare Faro, rendendola speculare alla “dirimpettaia” Scilla, interdetta alle auto già da decenni. La prima volta ad inizio del 2000, con il concorso di idee “Staccando l’ombra da terra”, che oltre alla pedonalizzazione, per evitare l’intasamento delle viuzze del paesino prevedeva un ponte carrabile sul canale degli Inglesi, che arrivava direttamente al parcheggio bypassando l’abitato. Tutto questo faceva parte di un piano particolareggiato che è rimasto fermo al palo.

Qualche anno dopo fu la volta dei fondi del Por Sicilia 2000/2006 per la realizzazione del “villaggio dei pescatori”. E andò molto peggio: perchè la Regione, dopo aver revocato il finanziamento nel 2009, rivolle indietro i soldi già spesi per i lavori di ripavimentazione, il basolato che oggi è solcato dalle auto invece che dai pedoni come originariamente era previsto (e le condizioni pessime in cui versa lo testimoniano). A sollevare la questione fu l’allora ingegnere capo del Genio civile, Gaetano Sciacca, per “il mancato utilizzo ad oggi dellʼarea dʼintervento come isola pedonale”. Risultato? Ricorsi al Tar per i seicentomila euro che il comune di Messina avrebbe dovuto pagare per le opere già ultimate, ma soprattutto un’opera, quella della pavimentazione in basolato in sostituzione dell’asfalto, che non ha mai superato il collaudo da parte dei tecnici di Palazzo Zanca.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments