MESSINA. La stagione estiva è iniziata a rilento, complice un maggio freddo come febbraio, ma nel giro di qualche giorno, le spiagge si sono riempite di bagnanti. E i problemi, vecchi e apparentemente insolubili, si sono ripresentati: le spiagge sono in condizioni igieniche perlopiù pessime, le scerbature sono un miraggio, la spazzatura impera, le fogne scorrono a cielo aperto. Da nord a sud.
Dopo la pulizia “straordinaria” di aprile, infatti, non si è proceduto con l’ordinaria (se non a macchia di leopardo), e la situazione è rapidamente tornata quasi emergenziale. Da Paradiso a Sant’Agata, passando per Pace e Contemplazione e finendo a Santa Margherita, dall’altro estremo della città infatti, oltre ai detriti portati dalle mareggiate, comunque non frequenti, le spiagge sono piene di plastica e cartacce. Che lasciate sulla sabbia, non tolte dagli operatori ecologici e trasportate dal vento, restano intrappolati nelle erbacce. In teoria è previsto che della pulizia delle spiagge se ne occupino i 73 vincitori delle borse lavoro. Al momento sono state approvate solo le graduatorie, quindi si dovrà attendere.
Ma non c’è solo la spazzatura: lungo le spiagge di Contemplazione e Santa Margherita (litorale individuato dall’amministrazione tra quelli che dovrebbero richiedere la bandiera blu), scorrono rivoli di fogna a cielo aperto, a pochi metri dal mare, lì dove ogni finesettimana si dovrebbero posare i teli da bagno. Nel frattempo, questo è lo sconsolante panorama che si presenta a bagnanti e turisti. In attesa delle bandiere blu.