MESSINA. Si chiuderà domani alle 18.30, presso la zona Falcata di Messina, la campagna elettorale di Ciccio Rizzo, candidato alle europee con la lista Fratelli d’Italia, in quota “sovranisti-conservatori”, con un flash mob dal titolo “Fiaccole accese nel buio del degrado”. 

“Si è scelta la Zona Falcata, con il suo bagaglio di storia ed il suo stato attuale, come luogo simbolo dell’intero collegio Sicilia-Sardegna e del Mediterraneo per la chiusura della campagna elettorale, per accendere i riflettori su cultura ed ambiente, e soprattutto sul “genio locale”. La Falce è una penisola, un luogo mitico, mitologico e la nostra intenzione è rilanciarla a livello europeo e internazionale”, ha spiegato Ciccio Rizzo.

Sulla zona falcata di Messina, negli anni i progetti di recupero si sono succeduti senza pressoché soluzione di continuità, senza mai sortire però alcun risultato. Si è partiti nel 2000 col il Cdac, il centro di documentazione d’arte contemporanea caldeggiato dalla regione, arrivato ad un progetto preliminare poi senza attuazione. L’Autorità portuale (che ha competenza sulle aree) sostiene da tempo di avere risorse per attivare gli interventi senza bisogno di finanziamento regionale, ma non sono mai stati portati avanti progetti in questo senso. Infine il Patto per la falce, scaduto senza che nessuno abbia chiesto di rinnovarlo, mentre il sindaco Cateno De Luca richiede che le zone siano trasferite sotto la titolarità del comune di Messina.

“Si sta procedendo con le demolizioni di tutte le superfetazioni e degli immobili abusivi o comunque tutte quelle opere che non hanno titolarità ad essere presenti nella zona”, ha spiegato stamattina il vicesindaco Salvatore Mondello, mentre qualche anno fa è stato tirato giù l’inceneritore che di fatto non ha funzionato per oltre vent’anni.

Lo stato dell’arte di oggi lo spiega lo stesso Rizzo: “Allo stato preliminare ai carotaggi propedeutici alla bonifica, per valutare possibilità di presenza di esplosivi nel sottosuolo risalenti alla seconda guerra mondiale. Il piano regolatore portuale dovrebbe essere rivisto per la mutata normativa sull’impatto ambientale e sulla zps, perchè il sito aveva rilevanza per i flussi migratori dei rapaci per la presenza delle paludi”.

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