MESSINA. L’ospedale Papardo di Messina ha un “buco” da 24 milioni di euro. Lo ha certificato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che ha chiesto ai manager delle aziende ospedaliere siciliane che hanno conti in perdita, di elaborare entro tre mesi un piano per ripianare i debiti, secondo quanto stabilito dalla legge di stabilità nazionale.

Il Papardo di Messina è in “buona” compagnia: c’è l’ospedale Civico di Palermo, che ha un buco da 61 milioni, il Policlinico di Catania (21 milioni), Villa Sofia-Cervello (39 milioni ), il Policlinico Paolo Giaccone (8 milioni): tutti hanno mediamente registrato un aumento dei debiti nel triennio di riferimento. In tutto, il buco lasciato nella sanità siciliana dai cinque ospedali è di oltre 150 milioni di euro.

Dal governo regionale sembra ci si diriga verso una sempre maggiore privatizzazione della sanità: Ruggero Razza ha spiegato che dal 2020 il budget per i privati convenzionati, che oggi vale 900 milioni di euro l’anno, dovrà essere rivisto al rialzo. Per gli ospedali pubblici, invece, si prospettano tagli per il rientro dai debiti.

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