MESSINA. E’ finito l’idillio tra Sicilia Futura e partito democratico: lo ha annunciato, in toni sibillini ma chiarissimi a chi sappia leggere tra le righe, Beppe Picciolo, segretario regionale maggiorente messinese del partito (che in consiglio comunale conta tre consiglieri), durante una riunione a Messina dei quadri dirigenti alla presenza dei deputati regionali Edy Tamajo e D’Agostino che verteva principalmente sul percorso politico attuale del movimento e sulle strategie sia per una nuova azione regionale sia per le prossime imminenti tornate elettorali.

“Quando nel 2017 Sicilia Futura strinse una patto federativo con il Pd – ha esordito Picciolo – la speranza era che il Partito Democratico, a livello nazionale, regionale e locale, sapesse farsi portavoce del nostro appello all’unità ed alla precisa volontà di lavorare insieme per un progetto che vedesse vincente il centro sinistra italiano. La convergenza per ben due anni in tutte le competizioni elettorali a fianco del Pd – ha ricordato il segretario regionale di Sicilia Futura – è stata leale, collaborativa e talmente proficua al punto da raggiungere consensi, forse quantitativamente, inattesi tali da offrire una nuova prospettiva comune di crescita politica al Centro .

Sicilia Futura – ha quindi ribadito l’ex deputato regionale messinese – ha sempre dichiarato e dimostrato con i fatti di voler costruire un percorso unitario, guardando sempre avanti con fiducia e impegno, anche in occasioni di sconfitte, come successo nella competizione regionale a causa di scelte sbagliate, in primis dello stesso Pd”.

Ecco quindi il punto di svolta e l’accelerazione in senso contrario accertato nelle ultime ore.

“Oggi – ha evidenziato Picciolo – il Partito Democratico sembra mettere davvero in discussione l’identità moderata, pluralista e liberale che Sicilia Futura aveva condiviso. Sicilia Futura – ha ribadito – è stata sempre più esclusa dai nuovi processi politici, nonostante l’impegno profuso per le Politiche, situazione aggravata dalle successive emarginazioni e mortificazioni patite. In verità – ha sottolineato – non abbiamo capito cosa voglia fare il Pd siciliano in futuro, mentre oggi appare troppo confuso nelle istituzioni e sul territorio”.

Al termine di una discussione con i quadri dirigenti, è stata quindi messa in evidenza la strada da percorrere: un nuovo inizio che rafforzi la presenza nei territori e ribadisca la vicinanza di Sicilia Futura a quanti vogliono veramente il bene della propria terra andando oltre le sterili barricate e guardando ad una prospettiva veramente meridionalista.

“Per quanto ci riguarda – ha concluso Picciolo – il nostro Movimento non intende recedere dalle responsabilità assunte con migliaia di elettori, che vanno rappresentati al meglio, senza pregiudizi e steccati politici, riaprendo il dialogo sul territorio, ed andando anche oltre con quanti vorranno condividere i nostri progetti e programmi, per un organico sviluppo della Sicilia, creando le condizioni politiche per una più ampia federazione con altri Movimenti o Gruppi di tutte le Regioni meridionali che, finalmente, contribuiscano a creare una aggregazione omogenea e coesa con a cuore prevalentemente la crescita e lo sviluppo di tutto il Centro Sud, ormai relegato da questo Governo Nazionale a fanalino di coda nella economia del Paese. Oggi si avverte, infatti, un evidente sbilanciamento verso una politica che privilegia e protegge solo il Nord Italia, anche con azioni ed atti parlamentari preordinati che mirano a una secessione di fatto; atti contro i quali si coglie un silenzio assordante di tutte quelle forze politiche che dovrebbero invece battersi per evitare ulteriori sperequazioni e fratture”.

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