MESSINA. “Un contratto di servizio ponte che accompagni Atm verso la costituzione della nuova azienda, con la certezza dei salari e un minimo di serenità economica per la gestione dell’essenziale”. E’ la richiesta di Faisal Cisal, Ugl e Orsa alla Commissione congiunta Viabilità e Trasporti/Bilancio e Partecipate.

“Anche per lo stipendio del mese di marzo 2019, i dipendenti ATM hanno ‘pazientato’ sette giorni oltre la data prevista per l’accredito dei salari (giorno 5 di ogni mese). Lo spiacevole evento si ripete con preoccupante consuetudine e senza apparente motivazione, atteso che il Consiglio Comunale ha approvato il Bilancio di Previsione 2019, ove sono previste le somme per Atm e per la nuova S.p.a. in fase di costituzione”, spiegano Letterio Sturiale, della Faisal Cisal, Antonio Sciotto, della Ugl e Mariano Massaro, dell’Orsa

Non si tratta quindi di problemi economici, in teoria le somme per Atm dovrebbero essere fruibili ma ogni mese l’iter si blocca in percorsi farraginosi che alimentano il malcontento dei lavoratori e forniscono elementi di scontro a chi strumentalizza l’odioso inconveniente per innescare allarmismi, polemiche e guerre politiche che non mitigano le difficoltà dei lavoratori e non migliorano il servizio essenziale. Per superare il problema, in modo definitivo, bisogna individuare i responsabili e apportare le necessarie modifiche al sistema, in modo da azzerare gli intoppi tecnici graditi a chi trae vantaggio dal caos e dall’insoddisfazione dei lavoratori che ancora una volta dimostrano senso di responsabilità, garantendo il servizio nonostante le difficoltà economiche che affrontano per il sistematico ritardo nell’erogazione delle mensilità”.

“Il previsionale 2019 stanzia le somme per il Trasporto Pubblico Locale ma Atm resta vincolata al vecchio contratto di servizio concordato dall’Azienda partecipata con la Giunta Accorinti che ambiva a un crescente taglio delle sovvenzioni comunali, immaginando un fantasioso aumento di produzione e conseguenti incassi che avrebbero compensato il minore trasferimento di risorse pubbliche”, continuano i sindacati.

“Al netto dei dubbi tattici sulla veridicità dell’enorme debito che Atm ha ereditato dalle precedenti gestioni, è fuori discussione che il contratto di servizio, al risparmio, su cui tutt’oggi si fonda il rapporto fra Comune e Azienda, è apprezzabile nel principio ma nel concreto è fallito. Gli incassi previsti non si sono realizzati e visionando l’estratto contributivo di un qualsiasi dipendente Atm, si evince che e la gestione Foti/De Almagro, per pagare gli stipendi, non versava i contributi previdenziali, contribuendo così all’aumento esponenziale di debiti e interessi passivi che gravano sul disastroso bilancio aziendale, alla base dell’inevitabile liquidazione approvata dal Consiglio Comunale”.

“Il contratto di servizio vigente prevede per l’anno in corso sovvenzioni comunali pari a 12 milioni di euro che in assenza di modifiche si ridurranno a soli 9 milioni di euro. In sede di “Salva Messina” si è calcolato che per la gestione del servizio sono necessari dai 20 ai 23 milioni di euro annui, attualmente le somme eccedenti a quelle previste nel vecchio contratto di servizio sono trasferite dal Comune ad Atm con anomali anticipi di cassa che mensilmente attivano le lungaggini tecniche e ritardano il pagamento degli stipendi”, concludono.

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