MESSINA. Oltre venti le scuole e quasi cinquanta le organizzazioni, sociali, sindacali e di volontariato, che questa mattina hanno partecipato, a Piazza Lo Sardo (Piazza del Popolo), alla XXIV edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, la celebrazione alla lotta contro la mafia organizzata da “Libera” che nasce per “costruire un impegno di memoria: la ricerca di memoria e di giustizia che si fanno impegno”, spiega Tiziana Tracuzzi, responsabile dell’associazione a Messina.

“E’ una presenza consapevole – continua Tiziana Tracuzzi – ed è questo che ci interessa perché è quello che abbiamo provato a costruire in questi anni attraverso l’impegno delle scuole, delle associazioni e delle organizzazioni sociali e sindacali che fanno parte della rete di ‘Libera’. Ci fa piacere perché sappiamo che i partecipanti non ci sono soltanto oggi ma anche gli altri 364 giorni dell’anno“.

“Molti pensano ancora che la mafia non esista, che siano tutte cavolate, ma soprattutto pensano che noi oggi siamo qua per saltare la scuola. In realtà siamo qua per combattere un problema che ci affligge da moltissimi anni”, sottolinea un ragazzo, lanciando un messaggio ai lettori: “Voglio dire a tutti non siamo qua per saltare la scuola, ma per mostrare la nostra presenza e fare qualcosa“.

Numerosissimi gli striscioni preparati dagli studenti arrivati da Messina e Provincia per esaltare gli eroi dell’antimafia e per urlare che “La mafia è una montagna di merda”.

“La giornata contro le mafie rappresenta una tappa nella lotta contro la malavita“, spiega, invece, un’altra ragazza. Ma cos’è la mafia? E come si dovrebbe affrontare? “La mafia per me è un problema strutturale del sistema – illustra uno studente -, un male che, soprattutto quando è stata fondata la nostra nazione, non è mai stato estirpato. Per avere la possibilità di combatterlo a fondo si deve lavorare sin dalle scuole e, proprio per questo, ritengo che alla manifestazione del 21 marzo sia necessaria la partecipazione degli studenti: la mafia prima di essere un problema economico e politico è un problema sociale”.

Il raduno a Piazza del Popolo ha avuto inizio alle 9:30, seguito da un primo intervento di Tiziana Tracuzzi sulla genesi di questa giornata: “Nasce dalla richiesta di verità e di giustizia, ma anche di dignità di una madre, la madre dell’agente Antonino Montanaro che faceva parte della scorta di Giovanni Falcone e che insieme a lui ha perso la vita nella strage di Capaci. La mamma di Antonino Montinaro si chiedeva, nel giorno del primo anniversario, come mai il nome di suo figlio non venisse mai ricordato insieme a quello del magistrato Falcone e di sua moglie, il magistrato Francesca Morvillo. Da quella richiesta di dignità e di dolore arriva proprio questa giornata“.

A seguire, un monologo contro le associazioni mafiose e cosa rappresentano, insieme ad una serie di videoclip delle canzoni scritte contro le mafie e di filmati, di cui uno in ricordo dei bambini assassinati dalla malavita, quando “gli uomini di onore si dimenticano che i bambini non si toccano“. Proiettato un video anche in onore di Giovanni Falcone, ricordando il magistrato siciliano morto nella strage di Capaci, e lo spezzone del film “I cento passi” dove Peppino Impastato urla: “Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda”. Sei le parole chiave alla fine di ogni proiezione: riconoscenza, rinascita, ribrezzo, ribellione, resistenza e riscatto.

Subito dopo, l’intervento di Marco Pandolfo, figlio di una vittima di mafia, che ha annunciato la sua adesione a “Libera” e ricordato che “questa giornata non rappresenta un episodio meramente commemorativo, ma guarda al futuro“.

Alle 11, invece, il collegamento con l’evento principale a Padova, dove si è recato anche Don Luigi Ciotti, il prete a cui la mamma di Antonino Montanaro ha fatto la richiesta.

Momento centrale della celebrazione, la lettura di tutti nomi trovati corrispondenti alle vittime di mafia, oltre mille fra italiani e stranieri, “più rispetto all’anno scorso, purtroppo“, sottolineano gli organizzatori

“Questa giornata la dedichiamo a tutte le vittime innocenti delle mafie, perché non sono soltanto storie, ma sono dei volti, delle persone che avevano una vita. Così noi proviamo a ricordarli vivi e attraverso il loro ricordo proviamo a ricostruire le loro storie e quelle delle nostre città che, tutte insieme, raccontano la storia di questo Paese, una storia che non è soltanto quella della mafia ma è, soprattutto, la storia dell’antimafia“, conclude Tiziana Tracuzzi.

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