MESSINA. Messina Social City non riesce e a trovare un direttore generale, perchè i componenti della commissione hanno stabilito di non ammettere nessuno dei candidati alla valutazione per mancanza dei requisiti professionali richiesti dal bando. Su cinque pretendenti al ruolo di manager della partecipata, come da bando lanciato dall’azienda due mesi fa, nessuno è stato ritenuto idoneo a ricoprire il ruolo. Chi erano i cinque che avevano partecipato al bando?

C’era Davide Zaccone, per tre anni dirigente ai Servizi sociali del comune di Messina, da dicembre 2015 a dicembre 2018, a tempo determinato, senza che l’incarico gli fosse riconfermato dal sindaco Cateno De Luca: Zaccone non è risultato idoneo perchè, benchè il titolo di studio fosse conforme a quanto richiesto, l’esperienza professionale non lo era: C’era quella “triennale in posizione dirigenziale in enti operante nei servizi pubblici locali, ma non posseduta alla data di presentazione della domanda e alla data di scadenza del bando, come invece richiesto dallo stesso”. In pratica, Zaccone era idoneo, ma non essendo in servizio a gennaio a causa della mancata riconferma del contratto, gli è sfuggito il ruolo da direttore generale.

Poi si è presentato Rosario Passari, da settembre revisore dei conti di Arisme e già nel collegio sindacale delle pertecipate Messinambiente e Polisportiva Messina. Inidoneo anche lui, perché non andava bene la sua esperienza professionale di commissario liquidatore nel Consorzio di ripopolamento ittico: il bando richiedeva un’esperienza in posizione di dirigente o funzionario in ente operatore nei servizi pubblici locali, ma  il consorzio non svolge attività in tale ambito.

Quindi Raffaella Sacco, la cui laurea in ingegneria edile non è conforme “ad una delle aree che costituiscono l’ambito di intervento dell’azienda”: neanche l’esperienza è conforme, perché “non di tipo dirigenziale o in posizione di funzionario apicale in enti, aziende, istituzioni, società operanti nei servizi pubblici locali”.

Non dice bene nemmeno a Vincenzo Salvatore Romano, e Salvatore Spartà, i cui titoli di studio sono conformi, ma l’esperienza professionale no, per gli stessi motivi di Raffaella Sacco: il primo “non di tipo dirigenziale o in posizione di funzionario apicale in enti, aziende, istituzioni, società operanti nei servizi pubblici locali”, il secondo in posizione dirigenziale o anche di funzionario apicale, ma in enti “non operanti nei servizi pubblici locali”.

Il presidente di Messina Social City Enrico Bivona ed il consiglio d’amministrazione hanno quindi emanato un altro bando, in scadenza il 28 marzo: a quella data saranno scelti gli altri pretendenti che poi saranno valutati dalla commissione (la cui composizione è stata scelta in un’assemblea del Cda il cui verbale non è stato pubblicato, quindi non sono stati resi noti i membri).

 

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