Il bimbominkia
Per chi non lo sapesse, i bimbiminkia sono quegli utenti di scarsa cultura che si esprimono sui social con un linguaggio pieno zeppo di errori sintattici e grammaticali, anglicismi spiccioli e idiozie un tanto al chilo. Spesso identificati con i ragazzini e con i post adolescenti, in realtà vantano fra le loro schiere fameliche gente di ogni età e ceto sociale, con una predilezione per i pensionati appena iscrittisi: analfabeti digitali che si muovono fra le bacheche virtuali con la stessa perizia di un elefante in negozio di cristalli.
L’essere bimbominkia – è bene specificarlo – non è né una disgrazia né un fenomeno sociale passeggero: è un modus vivendi, un’attitudine dell’essere che accomuna teppistelli e avvocati, figli di papà e intellettuali da tastiera, uomini e donne, fascisti e comunisti. Specialità della casa è il trollaggio, ovvero quell’attitudine di interagire con gli altri tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso. L’obiettivo? Fomentare gli animi, alimentare la “sciacquazza” virtuale, la “sciarra” in celluloide. Il motivo? Nessuno. Solo l’istinto insopprimibile di rompere i coglioni.
Un triste effetto collaterale della bimbominkitudine è l’essere convinti che il mondo inizi dopo Villafranca e finisca prima di Scaletta, e che tutto si riferisca a Messina. Nel bene o nel male. C’è una rapina? “Solo a Messina succedono queste cose”. Foto del Pilone? “Il posto più bello del mondo”.
La pazienza di Giobbe, ci vuole.
Livello culturale: Saluta Andonio
Fantastici!❤
Verrò annoverata in una nuova categoria… i commentatori dei 5 di letteraemme! ?
Davvero complimenti al sagace Rinaldi dal quale ci aspettiamo anche qualcosa (suggerimento) sull’automobilista messinese 😉 …
http://www.letteraemme.it/2017/03/24/cinque-psichedelici-parcheggi-alla-messinese/
🙂 🙂 .. strepitoso
Marino Rinaldi, prima o poi questi tuoi memorabili “cinque” dovrebbero essere raccolti in volume. Non esiste, a mia conoscenza, un bestiario migliore di Messina e dei suoi abitanti!
Grazie mille 🙂
Rinaldi soddisfa la smisurata (per quanto triste) voglia di descrivere categorie messinesi con parole che non sapremmo altrimenti trovare. Solo grazie.