MESSINA. E’ uscito il 28 febbraio il nuovo singolo dell’emergente rapper messinese Marco Pagano, in arte “Yaba Scar”, dal titolo “Ok”, una produzione di “Cris” girata all’interno del liceo artistico “Ernesto Basile” , “dove molti artisti innati si trovano a fluttuare in questa bolla magica”, spiega l’artista.
Il testo, disponibile anche su “Spotyfy”, infatti, fa proprio peso sulle parole “la città è nostra”, con l’obiettivo di lanciare un messaggio ai giovani messinesi pronti a svegliarsi. “Noi tutti dovremmo riconoscere che fuggire, per quanto sembri l’unica scelta, col passare degli anni distruggerà questa terra“, continua Yaba Scar.
“Vivo a Messina e ci vorrei restare perché questo è un posto dove odori, culture e tradizioni si incontrano. Mi è capitato di spostarmi diverse volte in giro per l’Italia, ma tornando nella città dello Stretto senti qualcosa che non riesci a descrivere“.
Ciò che differenzia il rapper dagli altri, è “la sperimentazione sia nella scrittura che nel sound: chi ascolta ‘Yaba scar’ – commenta il giovane – entra nel suo mood senza trovare similitudini. Un’altra caratteristica è quella di essere riuscito a mettere in piedi una vera e propria squadra, composta da Salvatore Bonfiglio (Video maker), Cris (beatmaker), Fabry- T (mix engineer) e Skid (Manager)“.
Marco, classe ’96, ha già calcato vari palchi della sua città, aprendo ai “Flaminio Maphia”, ai “Boom Da Bash”, a “Mostro”, a “Babaman” e alla “Dark Polo Gang” a Roma, oltre alle varie manifestazioni cittadine. Chiamato a suonare anche in provincia, come a Milazzo, a Barcellona Pozzo di Goto, a Letojanni e in città limitrofe come Catania e Palermo, è stato anche intervistato in diretta nazionale da radio “M2o”, per cui ha creato anche un jingle.
Ho sentito la canzone con tanto entusiasmo ma non c’entra nulla con l’articolo.
Ma l’invito a rimanere e lottare per questo territorio dov’è? Ho solo capito che lui fuma coi suoi amici e non sa chi sono, ma altro sulla città e perché restare, o lottare, o sulla bellezza, o non so cosa poteva mettere per coinvolgere i giovani a migliorare la nostra Messina.
Una occasione persa.