MESSINA. “Oggi gli atti non risulta essere presente un inventario dei beni patrimoniali sia nella sua quantità numerica che nella sua quantificazione economico contabile”: è l’incipit della delibera di giunta che crea la nuova partecipata, la terza dell’era Cateno De Luca, “patrimonio Messina Spa”, che nasce con lo specifico compito di valorizzare (o dismettere) il patrimonio immobiliare comunale, che sarà interamente pubblica e si troverebbe a gestire un patrimonio stimato tra i 600 milioni ed il miliardo di euro. 

E’ vero? Si e no. Perchè in realtà un inventario dei beni patrimoniali il Comune lo possiede, ma è parziale e, dalla data di pubblicazione, nel 2017, risulta “in corso di aggiornamento”. Cosa c’è dentro? Secondo l’elenco, il comune possiede trentuno immobili, la maggior parte dei quali versa in condizioni disastrose, e della quasi totalità non possiede le chiavi, letteralmente.

Cinque ex scuole (Piano Torre, Massa san Giorgio, Curcuraci, Gesso e San Saba) sono sede di seggio elettorale: le prime due erano state inserite nel piano di alienazione degli immobili votato dal consiglio comunale nel 2015 e mai partito. Poi c’è la Pietro Donato, occupata a scopo abitativo: abusivamente, secondo l’elenco, nonostante un comodato d’uso con cui il Comune stesso la assegnava come sistemazione temporanea di emergenza per le famiglie sfrattate.

Secondo l’elenco, anche ex plesso di Cataratti è occupato abusivamente: in più sull’immobile grava l’ordinanza di sgombero a seguito di dichiarazione di inagibilità da parte dei Vigili del Fuoco. Si continua con le scuole: l’ex scuola Nicolas Green di Valle degli angeli presenta dissesti statici già dalle fondazioni ed è vandalizzata, l’ex scuola materna di via Comunale a S. Lucia sopra Contesse è occupata abusivamente con ordinanza di sgombero (“pessime condizioni, inutilizzabile, chiavi mancanti”, riporta l’elenco), l’ex asilo nido di Camaro S. Luigi è danneggiato, vandalizzato ed inutilizzabile per qualunque uso, l’ex scuola di Molino è danneggiata dall’alluvione del 2009 ed inutilizzabile, quella di Castanea, contrada Frischia è danneggiata ed “inutilizzabile per qualunque uso antropico“, la scuola materna del centro Civico di Bisconte (mq. 356) è danneggiata.

Basta? nemmeno per idea. L’ex scuola di Serre è danneggiata ed inutilizzabile (“indetta procedura pubblica di assegnazione – nessuna proposta presentata; bando per trattativa privata per terreno da mq. 393 e immobile da mq. 100 da ristrutturare totalmente o da ricostruire”, spiega la scheda),  l’ex scuola di Cataratti (vecchia, da 651 metri quadrati) risulta essere, di fatto, assegnata a famiglia rom, mentre quella di Curcuraci “Costa Fraccola” era stata individuata dalla Segreteria Generale tra quelle da assegnare secondo i criteri dei “Beni Comuni”, ma ovviamente non se ne è mai fatto nulla. Le ultime due ex scuole sono quella di di Via Scaminaci del villaggio Bordonaro, che la scheda riporta essere occupata abusivamente con ordinanza di sgombero, e quella di Granatari/Ganzirri, sede di seggio elettorale e nella disponibilità del Dirigente Scolastico.

Terminate le scuole, iniziano gli altri immobili: c’è la ex caserma della Guardia di Finanza di Spartà: ( mq. 220, in pessime condizioni, inutilizzabile e nonostante questo inserita tra i cespiti da vendere. C’è l‘ex “Centro antidoping” presso Stadio S. Filippo (mq. 147,83 – n. 4 stanze), c’è l’ex plesso Massa S. Giovanni da 347 metri quadrati, e un ex fabbricato rurale a Ritiro del Villaggio Giostra, anch’esso occupato abusivamente con ordinanza di sgombero, nelle stesse condizioni dell’ex cabina elettrica presso gli ex silos granai di via Savoca/Valori.

Quasi tutte le scuole sono già inserite nell’elenco allegato alla manifestazione d’interesse che il Comune ha lanciato per affidarle a privati.

Poi si passa ai “pezzi pregiati: l’ex Mercato Ittico ed alloggio custode, le casette di Villaggio Ritiro da quasi tremila metri quadrati, e gli oltre mille del Capitan Traina di via Comunale Santo: per tutti e tre, la scheda sottolinea “chiavi mancanti”. Curioso l’ex Municipio di S. Stefano Briga (mq. 250 circa, piano terra e primo piano, per il quale era stata indetta la procedura per evidenza pubblica in relazione alla quale non è pervenuta nessuna offerta, così come nessuna offerta è stata fatta per il bando per trattativa privata.

Interessante anche la storia dell’ex Stazione del tram nel Villaggio Giampilieri Marina (1° piano). “Con verbale del 17.03.2015 è stato riconsegnato al Comune di Messina l’immobile già assegnato in comodato d’uso. (cespite previsto in alienazione, e quella dell’immobile ex stazione del tram sito in via Nazionale, Villaggio S. Margherita: occupato abusivamente, con ordinanza di sgombero che però è stata sospesa dal Tribunale di Messina

 

 

 

Poi ci sono i sette depositi (piano interrato) nel Centro Civico Polifunzionale di Bisconte (“chiavi mancanti,  la porta di ingresso si presenta murata, forse per evitare vandalizzazioni”, riporta l’elenco)

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2 Commenti
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Antonino
Antonino
23 Febbraio 2019 10:14

Mancano altri immobili a questo elenco, esempio gli ex uffici A.M.A.M. di via Pietro Castelli e tutti gli immobili correlati allo stesso acquedotto…