MESSINA. A testimonianza del fermento che anima la base del movimento 5 stelle, e non solo, nell’imminenza dei risultati della consultazione pubblica sulla piattaforma Rousseau sull’opportunità o meno dei portavoce in parlamento del movimento di votare o meno l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini della Lega per il caso della nave Diciotti, a stretto giro di posta dalla lettera dell’ex candidato al consiglio comunale Giovanni Quartarone che ha votato per “salvare” Salvini, riceviamo e pubblichiamo l’opinione del criminologo Marcello la Rosa, dottore di ricerca in Istituzioni politiche e Diritto, secondo il quale il ministro dell’Interno va invece processato.

Salvini ha agito solo per fini personali, usando la pelle dei migranti per scopi di raccolta del consenso ed aumentare il suo bacino elettorale”, inizia Marcello La Rosa.

“Grazie ai poteri istituzionali abusati e vilipesi ha esplicitamente esercitato impropriamente il proprio potere, non per ragioni di Stato ma per becera propaganda, infatti con una continua campagna elettorale, soffiando sulle paure degli italiani, è riuscito a diventare leader del centrodestra e leader governativo, non smettendo di lavorare su due forni, evidenziando le contraddizioni dei cinque stelle, per certi versi immaturi per ruoli di governo, spesso impreparati e costretti a inseguire le tematiche salviniane, e non smarcandosi dall’infernale amore Berlusconiano, riuscendo, così, a creare continue spaccature e notevoli imbarazzi nella compagine pentastellata. L’ex Movimento, ormai formazione politica, se non prenderà le distanze da questo individuo si smaterializzerà quanto prima, come evidenzia il crollo di voti riscontrato in Abruzzo, che in un anno circa è pressappoco dimezzato”, spiega il criminologo.

“È semplicemente assurdo che i duri e puri pentastellati si trovino a difendere la casta, le loro stesse poltrone, i loro privilegi e contestualmente manifestano di avere una tremenda paura di perdere status e governo, un attaccamento al potere che li snatura. La storia di questi giorni sembra una parodia di come si vende l’anima al diavolo, dimenticando le passate battaglie, dimenticando le lotte per i diritti sociali, dimenticando i banchetti pubblici a favore della nostra costituzione”, continua.

“Quella stessa costituzione che all’articolo 3, recita: ‘Tutti i cittadini … sono eguali davanti alla legge’ dove per tutti si intende e si include anche tutta la casta dei politici Italiani, inoltre l’art. 111 precisa  che ‘La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge’. Cioè ‘ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata. Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell’accusa elevata a suo carico; disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua difesa; abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico, di ottenere la convocazione e l’interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell’accusa…’”, cita Marcello La Rosa

“È inverosimile e lascia basiti sentire in televisione i portavoce pentastellati non riuscire a prendere le decisioni politiche per cui sono stati eletti e delegati, scaricandole sugli iscritti al blog, ai quali, allo stesso tempo, danno indicazioni per votare Si che in realtà sarebbe: No al processo. Una confusione generale, su un quesito che non si doveva neanche porre; infatti solo il potere giudiziario è chiamato costituzionalmente a individuare un imputazione ed a classificare una fattispecie come reato, solo un giudice all’interno del “giusto processo” ci potrà far sapere se si è travalicato l’aspetto politico sconfinando nel codice penale, ed io come cittadino voglio che il Ministro abbia la possibilità di difendersi nel processo e non dal processo, perché vorrei sapere se nella mia nazione il ministro dell’Interno che rappresenta l’Autorità nazionale di pubblica Sicurezza, anche se già precedentemente condannato penalmente continua ad infrangere la legge autoarrogandosi il diritto di posizionarsi al di sopra della stessa. Voglio sapere se si è agito contro le norme imperative nazionali e contro gli accordi internazionali – conclude Marcello La Rosa – Voglio sapere se l’italia è ancora una democrazia!!! I cinque stelle che conosco io voteranno No (per dire Si) ad occhi chiusi, con una mano sul cuore e l’altra sulla costituzione”.

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Alessandro
Alessandro
20 Febbraio 2019 16:37

ottima disamina, totalmente d’accordo.