PALERMO. Una seduta accesa, uno scontro dai toni non di certo concilianti ma che, alla fine, ha portato alla salvezza del governatore Nello Musumeci che ha fatto un passo indietro rispetto all’ipotesi di dimettersi, avanzata al termine della riunione convocata d’urgenza, ieri pomeriggio, con la sua Giunta. All’alba, infatti, la Finanziaria è stata varata con 34 voti a favore e 28 contrari, dopo avere raggiunto una intesa su un maxi emendamento relativo alla copertura dei tagli.

Dopo il rinvio di un’ora e mezza della seduta dei lavori dell’Aula, il consiglio, che doveva tenersi alle 18, ha subito  un ulteriore slittamento dei lavori prima alle 19.30 e poi alle 21.30. A mettere a rischio la tenuta del governo Musumeci il voto sulla finanziaria che, colpendo diversi settori in cui il governatore è stato costretto a operare dei tagli, per coprire un disavanzo di 544 milioni, che non aveva messo d’accordo la voce dei più.

A Musumeci, infatti, erano rimasti alcuni voti del centrodestra e la vicinanza di Sicilia Futura, che non gli avrebbero garantito, comunque, il supporto necessario per continuare a restare in carica. Il maxiemendamento proposto all’aula, sembra aver messo il punto fine alla questione. Ma soltanto apparentemente. Adesso, infatti, ci sarà da ricompattare politicamente l’aula.

E anche da colpire i “franchi tiratori”. Questo, per lo meno, l’annuncio fatto dal presidente della Regione a cui è venuto a mancare anche parte del supporto dei suoi fedeli. Gli scontri, infatti, ci sono stati anche fra gli assessori della giunta.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments