MESSINA. «Che l’Amam abbia leggermente migliorato rispetto al passato il servizio di distribuzione idrica è fuor di dubbio, ma non basta chiedere ai cittadini di trovare nuovi fonti idriche per migliorare ulteriormente l’erogazione del prezioso liquido, perché anche la politica ha il dovere di intervenire». Il consigliere comunale Libero Gioveni insiste nel trovare altre soluzioni per pianificare nel tempo quegli interventi che possano garantire H24 in tutta la città l’erogazione idrica commentando l’iniziativa lanciata nel corso della settimana dall’Azienda.

«La questione non può che essere risolta in sede regionale – afferma Gioveni – visto che la migliore soluzione percorribile al momento sembra quella di attingere dalla preziosa fonte alternativa rappresentata dalla condotta dell’Alcantara a cui Amam si è collegata con un bypass durante i lavori a Calatabiano dal 1 dicembre 2015 al 15 febbraio 2016 ; ma l’Alcantara, come è noto, è gestita dalla società “Siciliacque” che vende il prezioso liquido a prezzi da capogiro, tant’è che in quei due mesi e mezzo quella portata d’acqua alternativa di 250 lt./sec. che arrivò nelle abitazioni dei Messinesi costò ad Amam 1 milione e 160.000 euro».

«E’ del tutto evidente il fatto che la società di viale Giostra non possa pagare a “Siciliacque”, concessionario dell’Alcantara, una tariffa di 69 cent. al metro cubo – prosegue il consigliere – perché per compensare l’eccedenza dei costi dovrebbe aumentare vertiginosamente il costo dell’acqua nelle bollette dei cittadini. Alla luce di tutto ciò, quindi – conclude Gioveni – sarebbe opportuno discutere di questa o di altre possibili soluzioni in una seduta aperta del Consiglio Comunale alla presenza del sindaco De Luca e di tutta la deputazione regionale messinese, affinché si affronti definitivamente la questione trovando delle risorse regionali che riescano a coprire la parte eccedente del costo dell’acqua dell’Alcantara imposto da “Siciliacque”».

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