MESSINA. «È intollerabile la situazione di stallo in cui si trova l’Ente Teatro: si proceda senza ulteriore indugio alla nomina del CdA. Sette mesi dopo la decadenza dell’ultimo consiglio d’amministrazione e dopo più di tre mesi dalle dimissioni irrevocabili presentate dall’ex presidente Luciano Fiorino, rimasto in sella all’Ente per senso di responsabilità fino all’approvazione del bilancio, il teatro Vittorio Emanuele è ancora privo di una governance, mentre a Palermo e Messina si continua vanamente a discutere senza costrutto. Sette mesi sarebbero stati sufficienti per scegliere persone di comprovata esperienza e competenza da porre alla guida dell’Ente; forse non lo sono per governare equilibri politici da poltronificio».

Così i deputati regionali del Movimento 5 stelle Valentina Zafarana Antonio De Luca intervengono sullo stallo istituzionale che da mesi priva il teatro di Messina di un organo di governo.

«Che non ci sia una reale volontà di riportare l’Ente allo splendore che meriterebbe – proseguono – è testimoniato dal rinnovo, per un altro trimestre, al commissario ad acta Daniela Lo Cascio, che era stata nominata per la prima volta il 30 agosto per ottemperare all’adozione di atti urgenti e indifferibili, e dopo quasi sei mesi da oggi si occuperà, in parte, anche dell’ordinaria amministrazione, compito che tra l’altro spetterebbe al consiglio d’amministrazione, se ne fosse stato nominato uno. Senza considerare, inoltre, le naturali ripercussioni di un’assenza di una vera guida, e della breve durata del commissariamento ad acta, sulla campagna abbonamenti, la promozione degli eventi e la programmazione della prossima stagione, a cui si dovrebbe lavorare da qui fino a maggio».

A commentare lo stallo burocratico e amministrativo in cui si trova impantanato il teatro è anche la senatrice pentastellata Grazia D’Angelo: «Siamo d’innanzi a una situazione kafkiana, che diventa sempre più paradossale ogni qual volta i continui e periodici annunci di un imminente nomina del presidente vengono prontamente smentiti dai fatti. Il sindaco e l’assessore Pappalardo dovrebbero assumersi le proprie responsabilità e pensare all’amministrazione e agli interessi della città e dei suoi cittadini. Per questo invitiamo l’assessore alla Cultura della Regione Siciliana e tutte le parti in causa a mettere da parte le beghe politiche ed a predisporre tutti gli atti necessari a riportare la normalità in quello che dovrebbe essere il bastione della cultura messinese».
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