MESSINA. L’Autorità portuale dovrebbe incrementare l’impegno per lo sviluppo della città. A dirlo il gruppo politico Articolo Uno che in una nota invita l’ente ad approfittare dell’attuale dibattito sul futuro del porto di Messina attualmente in corso sul livello regionale e nazionale. «Negli ultimi mesi, la stampa cittadina ha dato ampio  rilievo ai progetti e alle possibili iniziative dell’Autorità Portuale di Messina. – scrivono in una nota – Purtroppo le cose, per vari motivi, vanno molto a rilento e certamente l’Autorità Portuale potrebbe e dovrebbe fare molto di più soprattutto in ragione delle potenzialità insite nelle aree di sua competenza. Tali aree rappresentano una risorsa decisiva per l’individuazione di una visione di sviluppo della città».

«Con il definitivo spostamento delle rotte di attraversamento al Porto di Tremestieri, tali aree di estenderanno dal Baby Park, senza soluzione di continuità, fino al Porto Storico e quindi nella Zona Falcata. Un patrimonio immenso, un’opportunità straordinaria per immaginare una trasformazione urbana e sociale, dalle significative ricadute economiche ed occupazionali, che ricostruisca il rapporto del centro città con il suo mare. La sfida lanciata da alcuni privati rispetto alla zona della Fiera Campionaria riapre un dibattito, centrale per il futuro di Messina. Molti potranno essere i progettisti e le società specializzate pronti a cimentarsi in un bando internazionale che ridisegni quel pezzo di città, intercettando risorse e investimenti pubblici e privati promuovendo sviluppo e creando lavoro. Nella logica degli investimenti va considerato inoltre che l‘Autorità Portuale è l’unico ente pubblico che dispone di risorse finanziarie significative».

«Rispetto a questa prospettiva, la nostra città, troppo spesso mediocremente piegata sull’esistente, dovrà ritrovare capacità di confronto e dialogo per costruire una visione di futuro, con il massimo coinvolgimento delle messinesi e dei messinesi. Ci sono però delle cose che vanno fatte subito e che richiedono il massimo impegno di Autorità Portuale, Amministrazione Comunale e forze politiche. Va velocizzato in maniera decisa  l’iter del Piano Regolatore Portuale, da troppo tempo fermo a Palermo, a causa della burocrazia regionale. Il PRG delle aree portuali è strumento propedeutico per immaginare qualsiasi  percorso di rigenerazione delle stesse aree. Allo stesso tempo va finalmente realizzata la bonifica ambientale della Zona Falcata, più volte annunciata, presentata e rilanciata dai Governi regionali che si sono succeduti ma che è sostanzialmente ferma. Si tratta di un intervento necessario, complicato e non derogabile per recuperare una porzione strategica nell’immaginare lo sviluppo della città legato alla risorsa-mare».

«In questa direzione Autorità Portuale e Università devono uscire da un’impasse, che si protrae ormai da troppi mesi, e avviare gli interventi di ripristino ambientale. Non si cerchino alibi: la bonifica può e deve partire subito anche perché non è legata all’approvazione del PRG portuale. La città è in una fase di stagnazione socio-economica, che rischia di diventare irreversibile se non riesce a recuperare la capacità di ri-pensarsi. Occorre responsabilità e coraggio, anche di uscire fuori dagli schemi, di una classe dirigente diffusa, politica, imprenditoriale, sindacale, civica e culturale, che deve tornare a svolgere la sua funzione nel superiore interesse della città, rinunciando a sterili rendite di posizione».

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