MESSINA. Prosegue la campagna di sensibilizzazione di Cambiamo Messina dal basso rivolta ai lavoratori delle partecipate. Con l’obiettivo di ribadire la dura opposizione alla minacciata liquidazione della MessinaServizi, questa mattina davanti ai cancelli dell’autoparco della Messina Servizi di via Salandra alcuni militanti del gruppo politico hanno distribuito dei volantini. “Basta giocare d’azzardo sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini” questo il titolo dell’operazione di opposizione alle scelte della giunta , spiegata in otto punti.

Il movimento politico ha ribadito quanto affermato nel corso di questi mesi, contrastando a più riprese le scelte politica dell’amministrazione rispetto alla privatizzazione delle partecipate, sostenendo che questa non ha a che fare con la situazione economica delle aziende ma con una linea di gestione della cosa pubblica ben precisa voluta da De Luca.

Il rischio, riscontrato da Cambiamo Messina dal basso, è che le conseguenze della privatizzazione del servizio possano ritorcersi contro l’occupazione, gli investimenti dell’azienda e, infine, sulle tariffe del servizio per i messinesi.

Ecco i punti del manifesto consegnato oggi ai lavoratori dell’azienda di gestione dei rifiuti 

BASTA GIOCARE D’AZZARDO SULLA PELLE DEI LAVORATORI E DEI CITTADINI

1- La liquidazione di Messinaservizi Bene Comune non é consequenziale al fallimento di MessinAmbiente;

2- La legge Madia non si applica al caso di Messina ed il parere della Corte dei Conti è stato negativo solo perché è stato emesso sulla base di un quesito errato inviato dall’Amministrazione Comunale;

3- La liquidazione di Messinaservizi Bene Comune metterebbe a rischio gli investimenti per la raccolta differenziata e l’occupazione perché una società in liquidazione deve pensare solo a chiuderel’azienda e non a rilanciarla;

4- Promettere un premio di risultato da record mondiale pari a 18.000 euro a lavoratore per un totale di 10 milioni di euro é l’ennesima presa per i fondelli perché si sa che l’obiettivo del 65% entro luglio 2019 é impossibile da raggiungere;

5- Perché non prevedere un premio di risultato equo e sicuro, per obiettivi intermedi, da incominciare a pagare già al raggiungimento del primo obiettivo del 30% a marzo 2019 ?

6- I cittadini e gli stessi lavoratori pagheranno ingiustamente con la TARI 2019 il “premio” di risultato, che verrà caricato da subito sul costo del servizio rifiuti;

7- E’ assurdo regalare ai privati un contratto di servizio che vale quasi 300 milioni di euro, con il rischio di possibili aumenti tariffari e di tagli occupazionali, quando c’è Messinaservizi Bene Comune, una società pubblica, senza debiti, che puo’ finalmente investire;

8- Affermare che gli eventuali esuberi a seguito della privatizzazione verranno impegnati per lo svolgimento di altri servizi come il verde significa mettere a rischio l’occupazione perche’ i lavoratori potrebbero perdere le tutele previste nel settore rifiuti.

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