MESSINA. C’è una certa fretta, al comune di Messina: ci sono atti amministrativi che devono essere emanati velocemente, e non c’è spazio per le incertezze. E’ successo per la delibera di giunta in cui si autorizza a prorogare al 28 febbraio la scadenza (originariamente prevista per il 31 dicembre) per arrivare ad una transazione coi creditori nei confronti di Palazzo Zanca che consenta ai conti del Comune di non andare a gambe all’aria.

E proprio per questa premura, è accaduto un episodio che testimonia il clima che si respira a palazzo Zanca. Davanti all’incertezza di un dirigente, il segretario generale d’imperio ha firmato l’atto in vece sua. “In sostituzione del dirigente competente Carmelo Giardina, che ha rifiutato verbalmente di apporre il parere sulla presente proposta, su disposizione del segretario generale, il parere viene apposto dal segretario generale”, si legge in calce alla delibera di giunta numero 16 del 10 gennaio. Nello spazio in cui il dirigente usualmente appone il visto di regolarità tecnica e la sua firma, c’è una sbarratura sul nome di Giardina, e la firma di Rossana Carrubba. Sul quale sia stata la divergenza, nè Giardina nè Rossana Carrubba hanno commentato: “Per correttezza istituzionale”, hanno spiegato.

E’ la delibera di “differimento termine per la sottoscrizione degli accordi per l’abbattimento o rateizzazione del pagamento del debito con creditori crediti certi, liquidi, esigibili, derivanti da sentenze esecutive, di importo superiore ai 50mila euro”, che in sostanza fa slittare il termine di due mesi, per dare modo all’amministrazione di definire l’abbattimento del 50% con la maggior parte possibile dei creditori.

 

 

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