MESSINA. Renato Accorinti e la sua giunta erano stati molto chiari in merito alle affermazioni diffamanti con cui Cateno De Luca li ha apostrofati a più riprese non soltanto nel corso dei suoi comizi durante la campagna elettorale ma soprattutto dopo: avrebbero risposto attraverso le vie legali. Così ieri il primo cittadino è stato querelato dai membri dell’ex amministrazione il cui operato è stato definito dal sindaco quello di una “associazione a delinquere“. Appellativo, questo, che ha fatto anche il giro dei social attraverso i post di Facebook che Cateno De Luca ha pubblicato sulla sua pagina riportando, ancora una volta, le forti parole di accusa contro la precedente amministrazione.

Ma questa non  è che la seconda querela che arriva a Palazzo Zanca. L’altra proviene dall’ex Assessore ai lavori pubblici Sergio De Cola definito “complice e artefice delle numerose illegalità commesse per la realizzazione di via Don Blasco” sia da Cateno De Luca che dal vice sindaco Salvatore Mondello. Affermazioni, queste, diffuse anche a mezzo stampa attraverso un comunicato stampa, giorno 1 novembre.

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