MESSINA. Poco più di ventiquattromila euro: tanto costerà al comune di Messina rendere inutilizzabili le baracche di via Cacciola, che entro la settimana saranno abbandonate dai loro sventurati abitanti, per i quali ci sono finalmente pronti gli alloggi di Camaro sottomontagna.
Non solo loro: oltre alle 46 case di Camaro, realizzate dallo Iacp, ci sono gli alloggi finanziati dalla precedente amministrazione col progetto Capacity e acquistati dagli ex baraccati di Fondo Fucile e Fondo Saccà, e gli altri acquistati direttamente dal Comune per avviare lo sbaraccamento anche nella restante parte di Fondo Fucile interessata parzialmente dal progetto Capacity.
Il problema che ci si è posti a Palazzo Zanca, memori le precedenti esperienze di sbaraccamento lasciate a metà, con baracche con porte e finestre murate alla bell’e meglio che dopo due giorni venivano bellamente rioccupate da qualcuno, è che nelle more di un più ampio progetto di demolizione delle intere baraccopoli, occorre impedire l’occupazione abusiva delle baracche che saranno a breve sgombrate. Come? Con una procedura negoziata, ad invito per venti ditte di fiducia, per una gara da 30mila euro (importo complessivo dei lavori da 24.193 euro, lavori a base d’asta da 22.456 euro). La gara avrà ovviamente carattere d’urgenza.
Sarebbe molto interessante fare una cronistoria di tutte le assegnazioni di case popolari ai “baraccati” fatte dal dopoguerra ad oggi, chissà quante informazioni e dati simpatici verrebbero fuori. Certamente oggi è difficile pensare che si tratti ancora di reduci del terremoto…