MESSINA. L’intera riviera nord, dall’Annunziata sino a Mortelle, con l’introduzione di un lungomare sulla spiaggia (esclusivamente pedonale) e la riqualificazione della Panoramica, per cui è stata prevista una corsia ciclo-pedonale. E’ il progetto che si è aggiudicato il secondo posto nella sezione “International online vote” della X edizione del concorso universitario internazionale “Urban Promogiovani 2018”, tenutosi presso la Triennale di Milano lo scorso venerdì 23 novembre.

L’idea, realizzata da cinque studenti del dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Messina (Francesco Cannata, Salvatore Gitto, Lavinia Leto, Marco Mangano ed Elena Sottile), prende il nome di “Moves” (Mobility, vision, environment, safety) e rappresenta “lo sviluppo delle proposte elaborate all’interno dei corsi di ‘Pianificazione dei trasporti’ e ‘Progettazione urbanistica’ tenuti dai professori Marina Arena e Massimo Di Gangi”, come si legge sul comunicato, con lo scopo di “parlare e far parlare di una Messina ‘possibile’ ”.

La competizione, che ha visto la presentazione di 28 progetti proposti da 11 università italiane e 5 estere (Santiago del Cile, Monaco, Birmingham, Londra e Plymouth), si è svolta in tre categorie: la realizzazione che avrebbe raggiunto il maggior consenso dalla giuria del concorso, il miglior progetto sulla riqualificazione del water front di Genova, a cui i ragazzi hanno lavorato durante il workshop, e infine, al prospetto che ha ricevuto più voti online.

I premi consistevano in dei buoni didattici e proprio in quest’ultima categoria il team messinese ha raggiunto il secondo posto con “Moves”, dimostrando come “il sostegno espresso dallo stesso territorio attraverso la votazione online conferma quanto la condivisione di un’idea e di un progetto possano essere la chiave per conseguire obiettivi ambiziosi“, si legge sul comunicato.

Ma non si sono limitati a questo risultato: durante il workshop i ragazzi sono stati divisi per lavorare al water di Genova e le squadre di Francesco Cannata con Lavinia Leto e di Salvatore Gitto con Elena Sottile hanno ottenuto rispettivamente il primo ed il secondo posto. “E’ stata una bellissima esperienza perché abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con numerosi architetti più specializzati di noi”, ha affermato Francesco, esprimendo la soddisfazione del team dopo la risposta della città.

Ma su cosa si basa il progetto che, si sottolinea sul comunicato, “ha catturato l’attenzione, e non solo sui social, generando anche un significativo coinvolgimento dei messinesi fuori sede interessati a una nuova e concreta visione di sviluppo alternativo per il nostro territorio”? Su quattro temi racchiusi nell’acronimo “Moves” e a cui corrispondono quattro sistemi progettuali: infrastrutture e mobilità sostenibile, paesaggio e patrimonio culturale, ecologia e ambiente, e infine, tutela e sicurezza del territorio.

“La storia urbanistica recente della città di Messina – si legge in una nota – è segnata da due tipi di incapacità: quella di ricordare i rischi cui il suo territorio è esposto (sismico, idraulico, geologico, ecc.) e quella di riconoscere e mettere in valore il suo patrimonio paesaggistico e culturale”.

“L’area oggetto dello studio negli ultimi decenni ha subito una pesante manomissione –  si continua sul comunicato – che, oltre ad aver determinato la cementificazione della zona dei laghi di Ganzirri e Torre Faro, ha prodotto la saturazione edilizia della fascia compresa tra la Litoranea (SS 113 dir) e la strada Panoramica dello Stretto (SP43 bis, a ridosso della zona collinare) nonché la creazione di barriere fisiche e percettive che negano il rapporto col mare”.

Gli obiettivi preposti dai ragazzi, infatti, sono: la valorizzazione del paesaggio delle due assi principali parallele alla costa (Litoranea e Panoramica) con la costruzione e la riqualificazione di percorsi ciclo-pedonali e il potenziamento del trasporto pubblico; la trasformazione di queste due in un sistema unico tramite un rapporto di continuità tra le stesse, rafforzando le interconnessioni e implementando scalinate, ascensori, percorsi pedonali e spazi pubblici; ancora, l’intensificazione del rapporto con il mare,interpretando la spiaggia come “il più grande ‘spazio pubblico’ della città” con la creazione di un nuovo lungomare sulla spiaggia; la realizzazione di un sistema culturale, integrando alla rete di musei già esistente i nuovi previsti dal progetto, come il Museo del Mare, il Museo della Preistoria, il Museo della Tecnologia e dell’Innovazione e Pilone della Consapevolezza, aggiungendo anche le ville storiche della riviera; sono previsti, inoltre, degli spazi verdi, riqualificando quelli già esistenti e realizzando orti urbani, parchi e greenways; infine, la messa in sicurezza dei torrenti e dei viadotti, realizzando nuove strade alternative per raggiungere luoghi strategici (come ad esempio il Papardo) provviste di aree di emergenza.

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