MESSINA. Nuova “rivincita” per Calogero Ferlisi, che dopo l’archiviazione delle presunte violazioni commesse nel corso del blitz del sindaco a Torre Faro, sarà reintegrato al comando della polizia municipale. A stabilirlo è stato il giudice del lavoro Rosa Bonazinga, che ha emesso un’ordinanza con la quale vengono accolte le ragioni di Ferlisi, rappresentato dall’avvocato Giovanni Quartarone.

Lo scorso 1° novembre, il comitato disciplinare di Palazzo Zanca aveva archiviato le violazioni contestate a Ferlisi, sollevato dal suo incarico lo scorso agosto in seguito a un provvedimento disciplinare per presunte violazioni ai regolamenti che avrebbero nociuto all’ordine pubblico e all’immagine dell’amministrazione.  «Adesso sono in attesa della decisione del Giudice del lavoro per la mia reintegrazione al comando della Polizia Municipale», aveva commentato il Generale. Un mese fa, Ferlisi aveva fatto ricorso contro lo spostamento ad altro dipartimento (per altro da lui stesso richiesto, ma con destinazione Avvocatura)

Alla base del provvedimento c’è il blitz del Sindaco Cateno De Luca a Torre Faro dello scorso 19 agosto, durante il quale, secondo la versione del primo cittadino, furono fatti sgomberare 50 ambulanti non in regola. Una ricostruzione dei fatti non condivisa da Ferlisi, che oltre a smentire lo sgombero ha accusato il sindaco di averlo screditato davanti alle telecamere, di aver gettato fango su tutto il corpo dei Vigili e di aver proceduto a un sequestro sommario senza averne le competenze, decidendo di sua sponte chi far sgomberare e chi no: «Una relazione dell’Annona e diversi video lo dimostrano: tutto ciò che è stato fatto è far spostare qualche ambulante e allontanare degli extracomunitari (…). Non è compito del sindaco decidere cosa va sequestrato e cosa no, ma della Polizia municipale, mentre De Luca ha preteso che fossero rispettate le sue direttive»

Del tutto diversa, invece, la versione del Sindaco, almeno da ciò che si evince dalle violazioni contestate a Ferlisi, fra le quali presunte “gravi irregolarità e inosservanze nell’adempimento dei propri compiti” e “abbandono immotivato e plateale, compromettendo innanzi alla pubblica opinione il prestigio dell’Autorità politica”.

La vicenda ha avuto immediate conseguenze: il primo cittadino, a suo tempo, aveva affermato di aver denunciato Ferlisi per diffamazione a mezzo stampa, mentre l’ex comandante ha dato mandato all’avvocato Giovanni Quartarone di procedere per vie legali.

Qui la versione di Ferlisi e la replica di De Luca. 
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