MESSINA. Servizi, cura del verde, città a misura d’uomo? Ma quando mai: noi c’abbiamo il sole e il mare, basta questo. E’, parafrasando, il commento del direttore regionale del Sinalp Sicilia, Andrea Monteleone, alla classifica della vivibilità nelle città italiane, l’indagine annuale di ItaliaOggi, che in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma pubblicata ieri. che condannava Catania al penultimo posto e Palermo e Siracusa tra le ultime cinque

Secondo il dirigente regionale della “Confederazione sindacale nazionale autonoma dei lavoratori e dei pensionati”,  “si continua a denigrare in maniera subdola il sud, le sue città ed i suoi territori. Anche quest’anno tutto il sud si ritrova nel fondo classifica rispetto alle città nordiste. Non bastava la graduatoria delle università a denigrare il Sud. Il Sinalp Sicilia ha già denunciato la faziosità di questa graduatoria spiegando i criteri utilizzati ed il loro peso, che nulla hanno a che fare con la qualità della didattica, per dare un voto e quindi un posto in graduatoria alle Università italiane, che guarda caso sono sempre quelle nordiste ai primi posti.  In questo modo si agisce nel subconscio dei nostri giovani convincendoli che debbono emigrare, fuggire, abbandonare la loro terra e portare benessere, fortuna e crescita al nord Italia. La Sicilia deve affondare”.

Dopo il preambolo si entra nello specifico: “Anche nella Classifica della qualità della vita nelle città italiane si agisce con gli stessi criteri. Vengono utilizzati criteri che misurano la capacità economica, la ricchezza,  il lavoro presente nel territorio. Criteri sicuramente legittimi, ma se ci riflettiamo un attimo, non danno l’esatto livello della qualità della vita in una città. Secondo noi la qualità della vita in una città si misura principalmente con i livelli di inquinamento presenti nell’arco di un anno sul territorio; ed in questo caso sicuramente il Sud ne esce vincente rispetto alle città nordiste. Altro criterio corretto che misura la qualità di vita di una città è la temperatura media ed il clima, fattori che aiutano ed invitano ad una più facile socializzazione e condivisione degli spazi pubblici e del territorio”, sostiene Monteleone.

“Vogliamo entrare di più in criteri tecnici? Allora perché non guardiamo quanti sono i cittadini che si suicidano vivendo in città sempre più ricche, sempre più capaci di fornire lavoro, immerse nell’imperante cultura dell’efficienza, del successo, dell’effimero e dell’apparenza ma che creano nell’animo umano dei cittadini un enorme vuoto che purtroppo li lascia sempre più soli e sempre più isolati in queste opulente città nordiste. A cosa vale avare una capacità economica sopra la media se poi si è soli nel deserto dei palazzi e della frenesia della vita che non ti da alcuno spazio di vera, e non effimera o peggio ancora finta, aggregazione e solidarietà?”, è la domanda retorica di Monteleone.

Poi la citazione: “Dietrich Bonhoeffer, in questo senso, afferma che solo chi è capace di vivere in comunione, in un contesto realmente sociale, è in grado di gestire una solitudine che non schiaccia e non opprime. La vera qualità della vita va misurata su questi parametri che guardano al sociale e che stravolgono certamente la graduatoria in questione. Ma se si utilizzassero questi parametri allora le città del Sud si troverebbero ai primi posti mentre le città nordiste arrancherebbero negli ultimi posti. Ma se così fosse il nord non potrebbe drenare turismo, investimenti, lavoro e ricchezza verso le sue città e questo ci porta a riflettere sul vero obiettivo di queste graduatorie. Chiediamoci perché un turista dovrebbe prediligere  Bolzano, Aosta, Trento , Sondrio, Milano, Udine ed altre città del nord contro la solare Lecce, la bellissima Napoli, la storica ed unica Palermo, la Catania vulcanica, l’antichissima Siracusa che disquisiva di filosofia quando ancore tutta l’Europa si arrampicava sugli alberi, solo per citare alcune città del Sud ricche di un patrimonio culturale, architettonico, sociale e paesaggistico unico, immenso ed invidiato da tutto il mondo”.

“La verità – accusa il dirigente del Sinalp –  è che con questi strumenti si drena il turismo e quindi anche gli investimenti sempre verso quel nord povero per qualità della vita, ma grazie ai flussi di investimento a senso unico di uno stato patrigno ricco e con un tenore economico elevatissimo rispetto al sud. Ci auguriamo che i nostri politici abbiano un sussulto di dignità verso se stessi in quanto siciliani, verso i propri concittadini e verso la storia del Popolo Siciliano e inizino a denunciare queste disparità di trattamento che non solo non avvicinano il nord al sud ma anzi allontanano sempre di più queste realtà”, conclude Andrea Monteleone.

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