MESSINA. Cosa faresti se fossi sindaco?”. Questa la domanda posta dai ragazzi dell’associazione “Fare per cambiare” nelle strade di Messina, realizzando un video con quelle che sono le opinioni “vere e proprie dei messinesi, palesandole nella loro naturalezza, – ha spiegato Alfredo Mangano, coordinatore dell’associazione – perché le impressioni a botto sono quelle più vere”.

 

 

Purtroppo, la difficoltà “pare scontata in questa città: trovare gente che dica la propria opinione, perché pare abbiano paura che sia ridicola, imbarazzante o possa non contare nulla”, continua Mangano.

“Tanti criticano e tanti sostengono il sindaco De Luca che durante il suo mandato ha sconvolto la città di Messina proprio per le sue ordinanze”. Esordiscono Noemi David e Fabrizio Manferdi, introducendo le interviste. “Ma se loro fossero al posto del sindaco, cosa attuerebbero?”

A rivelarsi fra i programmi di quasi tutti i cittadini interrogati, un cambiamento, radicale o meno, nel sistema dei trasporti pubblici, “organizzati male”, come dichiara un ragazzo reduce da un’esperienza, esprimendo la vergogna provata da messinese dopo aver sentito brontolare un gruppo di turisti.

Il tram? Un ragazzo lo stravolgerebbe del tutto, ricollegandolo alla Via La Farina con arrivo alla stazione centrale. “Da lì farei partire gli shuttle verso la Caronte e poi aggiungerei alcuni tratti di linea tramviaria verso le periferie, in particolare quella Sud”.

Un altro, invece, lo lascerebbe così com’è, concentrandosi su tutta una serie di iniziative come il bike sharing tramite la piattaforma “Mobike” e altre idee che mirino a “migliorare la viabilità e la mobilità in città”.

Ma c’è anche chi ripristinerebbe le linee degli autobus com’erano prima, o quanto meno aumenterebbe la frequenza dello shuttle.

Ancora c’è chi prenderebbe provvedimenti per gli alberi: “Ce ne sono troppi a Messina. Dicevano che in città ci fosse poco verde pubblico, ma per ‘verde pubblico’ ci si riferisce a parchi e giardini. Qui, invece, si è deciso di piantare in maniera irrazionale tutti i marciapiedi, tant’è – sottolinea il ragazzo – che hanno coperto palazzi storici e chiese”.

Altro punto trattato dai messinesi, infatti, è la cultura. “La nostra città offre un patrimonio culturale degno di essere visitato, se solo riuscissimo ad investire su strutture alberghiere, aree pedonali e in un qualcosa che incentivasse i turisti a restare”. Ma la cultura va diffusa anche all’interno delle città, chiarisce un altro ragazzo, e in particolare nelle periferie, “dove i bambini sono abituati a vivere in determinate condizioni sin dalla nascita […] Messina non è solo il IV quartiere”.

E poi c’è chi a Palazzo Zanca, nonostante le “sopravvalutate rovine archeologiche”, come da lui definite, aprirebbe un museo, spostando il Comune in un palazzo da recuperare o da costruire moderno (“perché lì lavorano tutti pressati”, ha spiegato), riaprendo il casinò di Taormina.

Inoltre, vi è stata anche la richiesta di un giovane di “spazi ricreativi dove poter stare insieme”, di un aumento dei parcheggi, riducendo quelli a pagamento, e della costruzione di rampe per i portatori di handicap che “per come è ridotta la strada, un disabile non riesce a muoversi con le giuste attrezzature”.

Intervistato anche un catanese che, dopo essere stato un paio di giorni a Messina, quando torna a Catania, ha l’impressione di essere a Zurigo, consigliando di pensare prima di tutto alla pulizia, seguito da un ragazzo di Ragusa che spiega come da lui la differenziata si faccia seriamente mentre “qui non se ne parla nemmeno da lontano”.

Ma nonostante i rimproveri, i miglioramenti e le critiche che negli ultimi giorni l’amministrazione comunale ha suscitato, qualcuno ancora crede nel sindaco De Luca. “Mi rendo conto che il suo lavoro non è facile perché a Messina ci sono più guai che altro, e il tempo ci vuole. Qui c’è bisogno di molta tenacia per fare il sindaco, bisogna scontrarsi con poteri forti che hanno sempre tenuto le mani sul potere e, quindi, non so se avrei il coraggio di fare una cosa del genere. Ci vuole una persona caparbia come De Luca secondo me”, ha dichiarato una ragazza, seguita da un’altra che attesta come il primo cittadino stia già facendo abbastanza. “Ora sono i cittadini a dover fare il proprio dovere e avere pazienza perché, piano piano, farà tutto quello che ha promesso”.

“Questo video si configura nel perseguire uno dei principi di ‘Fare per cambiare’ che è quello dell’ascolto civico e cittadino – conclude Alfredo Mangano -,  perché solamente tramite ciò si possono costruire delle azioni efficaci che rispondano alle esigenze della cittadinanza”.

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