MESSINA. «Il nostro timore è che in Aula approderanno proposte di deliberazione che non potranno essere valutate né modificate per mancanza di tempo. Non vorremmo trovarci nuovamente alle prese con un “pacchetto preconfezionato” da approvare all’ultimo istante a fronte delle consuete “scadenze improcrastinabili”. I consiglieri comunali del movimento 5 Stelle “avvertono” il sindaco Cateno De Luca: niente “salvaMessina” in aula a poche ore dalla scadenza, senza averlo potuto esaminare a fondo. “Ricordiamo che il Consiglio Comunale è un organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo e il suo compito non può e non deve essere sminuito attribuendogli funzioni di mera ratifica».

Quando mancano meno di dieci giorni alla fatidica data del 20 novembre, ultimo giorno utile per approvare un’eventuale rimodulazione del Piano di Riequilibrio, il gruppo consiliare del M5S interviene nuovamente sul “Salva Messina” dopo le profonde modifiche, strategie e pentimenti che hanno rivoltato come un calzino il documento originale approvato in Aula “con l’acqua alla gola”.

«Lo scorso 15 ottobre – ricordano i consiglieri pentastellati – il consiglio comunale è stato chiamato in causa per trattare un atto di puro indirizzo politico respinto solo dal nostro gruppo consiliare, che si è fermamente opposto alla manovra nella consapevolezza che se i dati finanziari presentati dall’Amministrazione Comunale fossero stati veritieri, non ci sarebbe stata altra soluzione che il dissesto. Così però non è stato, dato che in poco meno di un mese siamo passati con disinvoltura dalle misure “lacrime e sangue” con il quale il Sindaco riteneva inevitabile tagliare centinaia di posti di lavoro, cancellando e riducendo servizi pubblici essenziali per i cittadini, a un progetto di gestione finanziaria indefinibile e contraddittorio, segno di una improvvisazione politica disarmante».

«A seguito dell’approvazione della manovra da parte di un consiglio tenuto insieme solo “dallo spirito di conservazione”, – proseguono – il Sindaco ha annunciato una serie di delibere, circa 400, le quali avrebbero dovuto essere vagliate dalle commissioni di competenza, che tuttavia da allora, nonostante i numerosi inviti rivolti all’amministrazione, non hanno ricevuto alcun documento. Crediamo – specificano i consiglieri – che i vari tavoli tecnici per concertare il piano Salva Messina, di cui veniamo a conoscenza in questi giorni solo da notizie di stampa, andavano fatti nelle Commissioni Consiliari insieme ai sindacati, il cui intervento in rappresentanza dei lavoratori sarebbe stato di grande supporto nella fase iniziale del Salva Messina, durante la quale il Consiglio Comunale è stato messo alle strette con l’intento di tastare una maggioranza d’aula e gli effetti “inibitori” della minaccia di dimissioni da parte del Sindaco. Per di più – concludono i consiglieri – le notizie che trapelano da questi tavoli mostrano un clima di profonda incertezza: Messina non può permettersi di andare avanti a tentativi in pieno stile Atm (con 8 modifiche alle linee dei trasporti sperimentate sulla pelle degli utenti), soprattutto in considerazione delle gravi conseguenze che scelte frettolose o inopportune potrebbero comportare sulle sorti dell’intera città»

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