MESSINA. Un uso consapevole del Web, corrette forme di comunicazione e un approccio cosciente e, per quanto possibile, sicure verso i social, creando un punto d’ascolto tra esigenze e problematiche dei ragazzi delle scuole medie della provincia di Messina. Sono queste le linee programmatiche del progetto “Web consapevole” che si è concluso da pochi giorni. Il corso finanziato dalla Regione siciliana,  assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali e del Lavoro ha avuto come capofila l’associazione oratorio Madonna del Carmelo di Santa Teresa di Riva, guidata da Emanuele Garufi, in partenariato con l’Istituto comprensivo di Santa Margherita, e la direttrice didattica Laura Tringali e le associazioni Ulisse e Genius Siciliae.

Il percorso formativo ha avuto il suo epilogo con una partecipata manifestazione che si è svolta nel salone dell’ istituto scolastico di Santa Margherita.

I professionisti coinvolti sono stati impegnati in attività di informazione e contrasto all’uso scorretto o inconsapevole del web, del cyber bullismo e di fenomeni di devianza e nell’ambito delle attività. Nel corso di questi mesi gli operatori hanno incontrato oltre 600 studenti e circa 400 tra docenti e genitori, toccando i comuni di Messina, Santa Teresa di Riva, Roccalumera e Taormina. Ad essere protagonisti sono stati anche i giovani dell’Oratorio della Madonna del Carmelo, che hanno sviluppato i temi legati all’uso consapevole di internet grazie ad attività di gruppo ed un confronto onesto e serrato tra coetanei.

Tantissimi gli spunti ricevuti durante gli incontri, dalla consapevolezza dell’uso eccessivo delle tecnologie – anche trecidi ore al giorno e con più di due strumenti in contemporeanea, telefono e pc e tabletallo sviluppo di una nuova sensibilità verso i giovani bullizzati (prima ritenuti deboli), alla incapacità degli adulti di entrare nel mondo dei giovanissimi e padroneggiare i loro stessi strumenti di comunicazione.

Gli incontri, tra l’altro, sono stati strutturati con la finalità di raccomandare ai giovani di evitare fenomeni afferenti al cyberbullismo (sexting, challange, cutting), senza trascurare anche un’attenta ricognizione e analisi della comunicazione sul web, evidenziando aspetti storici dell’evoluzione 2.0, struttura, nuovi linguaggi, utilizzo delle piattaforme social e i rischi della condivisione di determinati concetti o materiali video o fotografico, che possono determinare pericoli non solo nell’immediato ma anche nel futuro.  Particolare attenzione, infine è stata data alla privacy, alle normative collegate in materia di trattamento dei dati personali e all’uso dosato e non spregiudicato di queste, nella diffusione in Rete.

Le attività sono state coordinate per il partenariato da Carmelo Cutrufello; per le azioni internet dalla scuola di Santa Margherita e, in particolare, dalla professoressa Lucia Puglisi.

Alla conclusione dei lavori, davanti ad una platea di oltre duecento intervenuti tra docenti e genitori, hanno relazionato sui risultati di progetto gli esperti, l’assitentesociale Valentina Briguglio Polò; la psicologa Maria Emanuela Chillemi e il giornalista Lillo Maiolino, oltre ai presidenti delle associazioni e ai vicari della dirigente scolastica, i professori Falcone e Mundo.

 

 

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