MESSINA. Fuochi d’artificio che puntuali, ogni sera a mezzanotte esplodono dovunque in città? Basta, non se ne può più. E’, in sintesi, il contenuto della proposta di ordinanza che l’ex consigliere del VI quartiere Giuseppe Sanò “suggerisce” all’amministrazione guidata da Cateno De Luca, da attuare “con provvedimento urgente da adottarsi senza indugio, per la tutela della pubblica incolumità intesa come tutela dell’integrità fisica della popolazione e della sicurezza urbana”.

“Si è largamente diffusa l’abitudine, in occasione di ricorrenze personali ( compleanni, feste, etc. ) o gli accadimenti sportivi, di far uso smodato, durante la giornata e anche nelle ore notturne, di accensione di fuochi e giocattoli pirici, in luoghi pubblici e/o aperti al pubblico, tanto da creare notevole disturbo alle persone – spiega Sanò – Tale usanza procura una serie negativa di conseguenze dannose che minacciano l’incolumità pubblica e incidono sulla sicurezza urbana e provocano danni a persone, animali e dal patrimonio sia pubblico che privato. Tra le categorie a maggiore rischio in relazione all’incontrollato impiego di prodotti pirotecnici vi sono i minori, cui deve essere riservata speciale tutela, e conseguenze negative vengono a determinarsi anche a carico degli animali domestici in quanto il fragore degli artifizi pirotecnici ad effetto scoppiante oltre ad ingenerare spavento negli animali, li porta a perdere il senso dell’orientamento aumentando il rischio di smarrimento degli stessi o determinandone, quando gli ordini esplodono a ridosso degli animali, il ferimento o la morte. Ulteriori ingenti danni economici – prosegue –  possono determinarsi a carico del patrimonio pubblico o privato in relazione a rischio di incendio connesso all’accensione incontrollata di articoli pirotecnici ad effetto illuminante, specie se tali effetti sono associati a razzi (es. danni agli arredi pubblici, veicoli privati ecc.). Per converso, occorre salvaguardare gli spettacoli pirotecnici autorizzati, realizzati da professionisti secondo i più stretti i dettami di sicurezza”.

Che fare quindi? Sanò, candidato a giugno al consiglio comunale nella lista Percorso Comune, qualche idea da suggerire all’amministrazione ce l’ha: “Regolamentare la vendita al pubblico di prodotti pirotecnici, al fine di salvaguardare il supremo bene della salute è regolamentare lo sparo in un luogo privato, e vietare ogni tipo di sparo in luogo pubblico di qualunque tipo di prodotto pirotecnico, con particolare riguardo a quelli ad effetto scoppiante (c.d. botti e petardi) e ai razzi benché “di libera vendita” ovvero utilizzabili da privati non professionisti”, ipotizza.

“La convivenza civile, definita con l’osservanza delle norme relative alla vivibilità, all’igiene e al rispetto delle persone, nonché alla tutela e crescita del senso civico di appartenenza ad una comunità che aspira a vivere serenamente in un ambiente sano, è garantita da tutti i comportamenti e le situazioni che danno vita all’armonia della comunità e rispetto reciproco tra i suoi componenti. Ciò comporta non solo la cura e il rispetto del territorio urbano, ma anche l’impegno dei cittadini a garantire una corretta e civile convivenza durante lo svolgimento di tutte le proprie attività. La quiete e la tranquillità delle persone sono tutelate sia nel consueto svolgimento delle rispettive attività, sia nelle ore di riposo, come presupposto fondamentale della qualità di vita nel territorio urbano”, conclude Giuseppe Sanò.

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