MESSINA. Assorbenti, preservativi, sacchetti con deiezioni e ben sedici coppe di ruote per auto. Oltre ovviamente alle consuete buste di plastica e alle cartacce. È il variegato repertorio di immondizia che si sono trovati davanti domenica 30 settembre domenica i volontari di “PuliAmo Messina” durante la pulizia della scalinata del Ringo. Una quantità immane di rifiuti che richiederà un secondo intervento per bonificare la zona.

«Non possiamo far finta di nulla – scrivono su Facebook gli attivisti – Le condizioni in cui abbiamo trovato la scalinata del Ringo ci hanno letteralmente lasciato di stucco. In tre anni di attività sul territorio, mai ci siamo trovati a che fare con una vera e propria stratificazione “archeologica” di rifiuti, del tutto imprevedibile. Quelle che, a prima vista, erano piccole aiuole abbandonate con qualche rifiuto, si sono poi rivelate autentiche discariche a cielo aperto, dentro cui abbiamo trovato di tutto. Questo è l’esempio più calzante della nostra filosofia: se gli organi preposti devono garantire una pulizia costante e puntuale, allo stesso modo noi cittadini dobbiamo contribuire al decoro del luogo evitando di gettare rifiuti. A causa dell’inaspettata mole di lavoro – si legge nel post – non abbiamo quindi potuto ultimare la pulizia della scalinata del Ringo. Torneremo sul posto per un secondo – e definitivo – intervento di bonifica. Non saranno di certo cumuli di rifiuti a fermarci, ma speriamo vivamente che l’esempio dato da semplici cittadini – quali noi siamo – possa sedare la dilagante inciviltà che in questa scalinata ha raggiunto il “gradino” più alto».

L’evento “Puli-AMO le scalinate” si è svolto domenica 30 settembre, con l’intervento di tre diversi gruppi in altrettanti luoghi della città. Obiettivo: le scalinate cittadine, percorse giornalmente da cittadini e turisti ma spesso in stato di totale abbandono. Tra le numerose rampe disseminate lungo l’intero territorio comunale, l’associazione ha individuato e scelto le scalinate del Ringo, Santa Barbara e Giannone, considerate prioritarie per lo stato di forte degrado in cui versano e le loro peculiarità artistiche, storiche e funzionali.

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