MESSINA. Passerella in città per la Lega per l’arrivo del sottosegretario agli Interni Stefano Candiani, e presentazione ufficiale del gruppo leghista in consiglio comunale, col passaggio integrale sotto le insegne di Alberto Da Giussano dell’ormai ex gruppo consiliare Bramanti sindaco, che oltre all’ex candidato Dino Bramanti comprende Salvatore Serra e Giovanni Scavello.

Due parole, molto rapide, per tutti i politici seduti al tavolo. “E’ la prima città metropolitana siciliana in cui si crea un gruppo consiliare”, annuncia con una certa enfasi Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo. C’è una certa propensione ad avvicinarsi alla Lega da parte del centrodestra, soprattutto sponda Forza Italia, ormai quasi atomizzata in città. “Saremo inclusivi ma selettivi”, spiega Francilia. Tra chi assiste all’incontro, infatti, ci sono parecchie facce note, a partire dagli ex consiglieri comunali Fabrizio Sottile (“Ideologo” dello schieramento di Bramanti in campagna elettorale) e Nicola Cucinotta (“guardo con simpatia e curiosità al movimento”, ha spiegato), di recente molto vicino al deputato Nino Germanà.

Fabio Cantarella, assessore del comune di Catania e responsabile regionale del partito in Sicilia spiega che “questi primi mesi hanno fatto crescere i consensi intorno a Matteo Salvini e alla Lega per la coerenza che ha dimostrato”.

“La Lega è il partito del territorio, e se riuscissimo ad attuare in pieno lo statuto e l’autonomia regionale potremmo arrivare all’autogoverno”, ha spiegato Carmelo Lo Monte, parlamentare oggi con la Lega, prima dell’intervento di Dino Bramanti, che punta il suo intervento sull’immigrazione, quasi per ironia della sorte: “Ogni anno Messina perde tremila ragazzi, se continua così è un territorio senza futuro”. Velocissimi gli interventi di Scavello (“L’attenzione al territorio della Lega è il motivo principale del nostro passaggio”) e del capogruppo Serra, che invece attribuisce il passaggio “all’attenzione dimostrata dai responsabili del partito”.

Stefano Candiani, senatore, invece rivendica orgoglio e partecipazione, ed esordisce dichiarando che “questa città lo merita”. Anche lui parla di coesione territoriale, vero leitmotiv dell’incontro. “Impegno votato sui valori e non sul protagonismo. Per questo finito l’incontro resterò qui in Comune a discutere dei problemi economici di Palazzo Zanca”, spiega. “Tutti parlano di Ponte sullo stretto, ma quanto impiega un messinese per arrivare ad Agrigento, o un’arancia siciliana in Europa del nord”. Poi due argomenti, uno già sentito, l’altro inedito. Prima la fiscalità agevolata, già sentita molte volte e mai attuata, la seconda è un parallelismo tra Portogallo e Sicilia. “In Portogallo oggi vanno a vivere tanti pensionati, perché non può succedere anche per la Sicilia?” (in Portogallo non esistono tasse sulla pensione da qualche anno, molto in sintesi). Un discorso lampo anche per lui, poi via in commissione.

Apparizione lampo per il sindaco Cateno De Luca, che per correttezza istituzionale è venuto a portare i saluti a Candiani: una stretta di mano, un abbraccio, venti secondi netti di parole, poi via.

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments