MESSINA. Si riaccende il dibattito sulle mense scolastiche e sulla compartecipazione delle famiglie ai costi. A tirare in ballo l’argomento sono i consiglieri comunali Pietro La Tona e Cristina Cannistrà, rispettivamente presidenti della VII e della V Commissione consiliare, ovvero “Politiche sociali” e “Scuola e Politiche Culturali”, che nella giornata di ieri si sono riunite in modalità congiunta per affrontare la questione. Al centro del dibattito, la decisione dell’Amministrazione di far pagare il servizio, con un contributo di 0,50 centesimi a pasto, anche ai nuclei familiari in condizioni economiche più disagiate, con un reddito Isee da 0 a 2000 euro: una scelta che per i componenti delle Commissioni “non appare in linea di principio né equa né opportuna”.

La proposta alternativa dei consiglieri, tenuto conto che la normativa impone la compartecipazione alle spese per i servizi a domanda individuale e dell’appalto già espletato, è quella di azzerare la compartecipazione per le famiglie rientranti nella fascia di reddito 0-2000 euro e ridistribuire, in quota parte, i mancati introiti derivanti da tali modifiche sui nuclei familiari aventi reddito superiore a 15.000 euro annui. Una soluzione che nasce in considerazione della necessità di operare con l’invarianza della spesa e alla luce  delle indicazioni fornite dall’Amministrazione, che ha appurato che circa il 50% delle famiglie ricadono nella prima fascia con redditi abbondantemente al di sotto del minimo vitale.

«In tal modo – si legge in una nota – i componenti delle Commissioni ritengono di venire incontro alle esigenze prioritarie delle famiglie disagiate i cui figli non possono essere penalizzati e ciò senza incidere né sugli altri nuclei familiari che si troverebbero ad affrontare solo piccoli aumenti né sul bilancio comunale che non verrebbe ad essere modificato sostanzialmente dall’accoglimento di questa proposta».

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