MESSINA. Sulla “rivoluzione” voluta da Cateno De Luca sui lavori di consiglio comunale e formalizzata con una proposta di delibera (poi ritirata perchè “superata” da una proposta di delibera molto simile portata in aula dai consiglieri di LiberaMe), i consigli di quartiere… rispondono “ni”.

Chiamati ad esprimere un parere (non vincolante ma obbligatorio, ai sensi del regolamento per il decentramento) cinque circoscrizioni (su sei) sono pervenute a diverse decisioni, e con percorsi quasi diametralmente opposti.

Il consiglio del quinto quartiere, di pareri ne ha addirittura rilasciati due. Il primo sulla delibera proposta dal sindaco Cateno De Luca, in relazione alla quale si sostiene, quasi pilatescamente, che “le modifiche di cui trattasi non pregiudicano i principi di democrazia e sono condivisibili le motivazioni adottate dalla giunta comunale alla base dell’integrazione al regolamento per il consiglio comunale e le finalità che si intendono perseguire con le suddette modifiche”, specificando comunque che “questo consiglio circoscrizione auspica però una sinergia di intenti e una maggiore partecipazione alle decisioni amministrative da parte dei componenti del consiglio comunale”. Alla fine, la decisione (presa all’unanimità dagli otto consiglieri presenti) è quella di astenersi.

Poi De Luca ritira la sua delibera, perchè soddisfatto di quella (molto simile) presentata dai consiglieri comunali di LiberaMe. E il consiglio del quinto quartiere cambia opinione, e fornisce parere positivo, con sei votanti, tutti favorevoli. Perchè il cambio di decisione? Perchè ritengono condivisibili “le motivazioni addotte dai proponenti Consiglieri Comunali alla base delle integrazioni al Regolamento per il Consiglio Comunale e le finalità che si intendono perseguire”.

Favorevole anche il sesto quartiere: sei presenti, tutti hanno votato positivamente alla delibera perchè, sinteticamente considerano “positivi gli articoli che disciplinano e garantiscono ogni specifico argomento in modo dettagliato”. Anche sulle proposte di modifiche di De Luca, e con le stesse motivazioni, il VI quartiere si era espresso favorevolmente qualche giorno prima che la delibera venisse ritirata dallo stesso sindaco.

Telegrafica la decisione del secondo quartiere: “favorevoli a maggioranza“. Otto votanti, cinque si e tre astenuti.

Molto più duro il deliberato del primo quartiere, espresso nella seduta del 17 settembre: con esito di astensione perchè “per potersi completamente esprimersi, era necessario un più attento esame di merito della proposta deliberativa in oggetto, a cura della quinta commissione circoscrizionale, che invece si è potuta riunire per trattare l’argomento in questione nella sola seduta del 17 settembre”, e che la stessa commissione “ha analizzato soltanto a larghe linee i contenuti della proposta di delibera a causa della brevità dei termini concessi, essendo stata dichiarata l’urgenza nella tempistica del rilascio del suddetto parere”. Il risultato è stato di otto consiglieri astenuti ed un contrario.

Ancora più radicale la posizione del terzo quartiere: viene bocciata la delibera proposta da De Luca, poi ritirata, astensione all’unanimità per quella di LiberaMe (nonostante il consiglio circoscrizionale concordi con le modifiche al regolamento). Il perchè lo ha spiegato il consigliere Alessandro Cacciotto: “Quella della giunta l’avevamo bocciata. Stavolta ci siamo astenuti. Ho fatto presente ai colleghi che l’art. 9 del regolamento circoscrizionale prevede che la verbalizzazione delle commissioni sia affidata ad un consigliere. Tenuto conto che il gettone di presenza è legato ai minuti, non è corretto far ricadere eventuali responsabilità sul consigliere che verbalizza. Per il resto siamo tutti d’accordo sulle modifiche“.

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