MESSINA. L’ordinanza di chiusura delle scuole per motivi di sicurezza, che cesserà il 25 settembre, ma che nel frattempo va rispettata, ha reso parecchio movimentato il primo giorno di scuola. Che, come prevedibile, è avvenuto all’insegna del caos, della confusione e della disorganizzazione, creando disagi agli studenti, ma anche ai genitori e, in alcuni casi, a tutto il quartiere, fino a creare un grave problema di sicurezza.

Come è successo alla San Francesco di Paola di San Licandro, scuola elementare fra quelle riaperte parzialmente in cui le classi fanno i turni con un massimo cento persone presenti contemporaneamente dentro l’istituto, compresi docenti e personale: significa, più o meno, massimo tre classi, che hanno esigenza di entrare e uscire. Con le inevitabili conseguenze. 

Non si può accedere dentro la scuola ma ci si accalca in mezzo alla strada tra grida, urla e spinte tra bambini che escono e altri che devono entrare, genitori isterici e maestre in confusione totale. Il tutto attraverso mezzo portone aperto. Per strada, data la calca, le auto non riescono a passare e suonano il clacson in continuazione.

Poiché alla San Francesco di Paola manca il certificato di prevenzione incendi e di vulnerabilità sismica, si è stabilito di fare entrare le classi su turni fino al 25 settembre, quando il decreto “milleproroghe” chiuderà un occhio e permetterà di riaprire tutte le scuole indifferentemente. I genitori, però, non possono entrare a scuola per prendere o lasciare i bambini, per via della capienza limitata: solo che questo scambio tra il centinaio di bambini che deve entrare e quello che deve uscire (di cui la metà sotto i sette anni), con relativi genitori, è avvenuto nel parcheggio (abbastanza angusto) della scuola se non direttamente in mezzo alla strada. Perché la scuola ha un cortile immenso ma, per il limite “100” non ci si può accedere, facendo accalcare davanti ad un cancello genitori e bambini, comprensibilmente isterici i primi e spaventati i secondi.

A questo si è aggiunto un siparietto da commedia, con le maestre che comunicavano le classi e le sezioni che potevano accedere in mezzo al vociare e agli automobilisti inviperiti e col clacson facile, per cui si è capito ben poco (“ENTRAAA LA PRIMA BBIIII!!!! HA DETTO DDDIIIII??? NO BBIIIIII??? E LA DIIIIII?? LABBBII???”).

Scena che invece non si è ripetuta all’uscita, alle 12, quando le maestre, presa in mano la situazione, hanno accompagnato personalmente i bambini al parcheggio, evitando che i genitori si accalcassero all’uscita, mentre le bidelle, col gilet catarifrangente, si sono occupate di dirigere il traffico, per scongiurare un altro mega ingorgo.

In altre scuole della città, invece, è filato tutto liscio.

 

 

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Giancarlo
Giancarlo
12 Settembre 2018 19:47

De Luca dimettiti!